
Il Codacons interviene e attacca dopo i tragici episodi registrati nelle carceri italiane durante il Ferragosto, che hanno visto evasioni, rivolte, suicidi e aggressioni agli agenti penitenziari: una vera e propria emergenza nazionale che conferma il collasso del sistema penitenziario.
«Siamo davanti a un quadro drammatico» – dichiara il Codacons – «che non può essere liquidato come una sequenza casuale di episodi. Il sovraffollamento, la mancanza di risorse e di personale, la totale assenza di strategie di riforma stanno trasformando le carceri italiane in polveriere pronte a esplodere. Non è più possibile fingere che tutto vada bene: i numeri parlano di un’emergenza strutturale».
Già lo scorso aprile il Codacons aveva presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica chiedendo di aprire indagini sul territorio di competenza in merito ai suicidi in carcere, alla luce dei possibili reati di omissione di atti d’ufficio e aiuto al suicidio.
«Dal Report sui suicidi e decessi in carcere relativo all’anno 2024 del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale – ricorda l’Associazione – è emerso un dato agghiacciante: il 2024 è stato l’anno record di eventi critici in carcere, con 83 suicidi (603 negli ultimi 10 anni) più 20 morti per cause da accertare. Al 25 novembre 2024, le persone detenute risultavano 62.410, a fronte di una capienza ufficiale di 51.165 posti, ma solo 46.771 effettivi, con un indice nazionale di sovraffollamento pari al 133,44%. Numeri che confermano un’emergenza strutturale e non più rinviabile».
Il Codacons ribadisce che la tutela della dignità dei detenuti rappresenta una priorità assoluta per un sistema di giustizia credibile e imparziale. L’inerzia politica, in questo senso, produce conseguenze devastanti: morti, sofferenze e violenza che ricadono su chi è chiamato a lavorare negli istituti e su chi vi è ristretto.
«Serve un intervento immediato» – prosegue l’Associazione – «che non si limiti agli annunci di facciata. Occorrono misure concrete per ridurre il sovraffollamento, potenziare organici e strutture, attuare politiche di reinserimento reali e non di mera propaganda. Ogni ritardo equivale a nuove tragedie, che non sono più tollerabili».
Il Codacons invita Governo e Parlamento ad aprire senza indugi un confronto pubblico sullo stato delle carceri, con la stessa attenzione che andrebbe riservata alle morti sul lavoro, perché la sicurezza e la dignità nei penitenziari rappresentano una questione di civiltà e di Stato di diritto.