Eseguite due misure cautelari per “spaccate” a negozi a Mestre e nell’entroterra veneziano

I Carabinieri della Compagnia di Mestre, delegati dalla  Procura della Repubblica di Venezia, hanno eseguito due misure cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia, nei confronti di una coppia livornese, un uomo e una donna, indiziati di una lunga serie di furti commessi nell’entroterra veneziano, in particolare a Mestre.

L’uomo è stato associato al carcere di Livorno, mentre alla donna è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con divieto di uscire dalle 19.00 alle 07.00.

L’articolata attività investigativa, diretta dall’Autorità giudiziaria lagunare, e delegata ai  militari del Nucleo Operativo di Mestre, con la collaborazione dei colleghi di San Donà di Piave, ha permesso – in particolare – di acquisire un quadro indiziario in relazione a 14 furti, 12 dei quali commessi con la tecnica della cosiddetta “spaccata”, ai danni di esercizi commerciali, tutti messi a segno nel mese di gennaio in diversi comuni della provincia di Venezia, in particolare a Mestre, Marcon, Martellago e Quarto d’Altino.

Sempre medesimo il modus operandi che avrebbero utilizzato i due: si sarebbero prima impossessati di un’autovettura, la quale poi sarebbe stata utilizzata per spaccare le vetrine degli esercizi commerciali, trafugando i soldi all’interno della cassa e dandosi quindi a repentina fuga.

L’indagine è stata originata da un inseguimento dei militari della Radiomobile della Compagnia di Mestre, i quali si erano posti sulle tracce di un’automedica della Croce Rossa, oggetto di furto dalla loro sede di Mestre, con la quale i due cittadini livornesi avrebbero tentato di abbattere una vetrina di un panificio di Marcon, che aveva prontamente chiamato al 112. Dopo un inseguimento ad alta velocità terminato a Mogliano Veneto, i due avrebbero abbandonato il veicolo fuggendo per le vie limitrofe. Il rinvenimento dell’autovettura da parte dei Carabinieri ha permesso quindi l’effettuazione dei rilievi tecnici che hanno consentito di individuare gravi indizi di colpevolezza a carico della giovane coppia.

Gli indagati sono stati localizzati dai militari di Mestre in provincia di Livorno, a Rosignano Marittimo (LI