
Le associazioni dei consumatori Assoutenti, Adusbef, Confconsumatori, Ctcu e Codici esprimono forte insoddisfazione per il provvedimento adottato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha accettato gli impegni proposti da Enel Energia a seguito dell’istruttoria avviata per pratiche commerciali scorrette relative alla comunicazione delle variazioni contrattuali nei rinnovi delle condizioni economiche delle forniture di luce e gas.
La vicenda riguarda il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura in scadenza, e con decorrenza dal 1° giugno 2023, che non garantivano la ricezione della comunicazione ed erano formulate in modo da essere potenzialmente ingannevoli in quanto la lettera di accompagnamento, cosiddetta “DEM”, poteva essere confusa con un messaggio promozionale.
Sono state inviate tra 1 e 1,5 milioni di comunicazioni di rinnovo tra gennaio e febbraio 2023, di cui circa 40.000 – 100.000 non consegnate, ovvero con esito “KO”. Nei casi digitali “inesitati”, Enel ha tentato di reinviare la comunicazione via posta. La comunicazione “DEM” era redatta in modo tale da apparire come messaggio promozionale, causando fraintendimenti. Le criticità contestate, tra cui il mancato recapito, la scarsa chiarezza o la natura ingannevole delle comunicazioni via e-mail e posta riguardo al rinnovo dei contratti, hanno impedito a molti consumatori di esercitare il diritto di recesso nei tempi utili, con conseguente applicazione automatica di condizioni economiche più onerose.
Le criticità contestate – tra cui il mancato recapito, la scarsa chiarezza o la natura ingannevole delle comunicazioni via email e posta riguardo al rinnovo dei contratti – hanno impedito a molti consumatori di esercitare il diritto di recesso nei tempi utili, con conseguente applicazione automatica di condizioni economiche più onerose.
Anche sulle condizioni economiche, l’Agcm ha accettato condizioni considerate dalla stessa ARERA insufficienti. È bene ricordare che Arera stabilisce che in caso di comunicazioni non recapitate, si applicano le vecchie condizioni. La misura compensativa è insufficiente nei casi di comunicazioni “KO” postali, poiché non vi è stato perfezionamento del rinnovo.
Le misure approvate dall’Agcm, secondo le associazioni dei consumatori, non sono sufficienti e non garantiscono la conoscibilità certa delle comunicazioni contrattuali, non assicurano la restituzione integrale delle somme percepite in assenza di valido rinnovo, sono strutturate in modo non uniforme per tutti i consumatori, escludono dalla tutela parte dei soggetti lesi.
La decisione dell’Autorità rappresenta un riconoscimento concreto delle criticità segnalate da migliaia di utenti e ribadite nel corso dell’azione inibitoria di classe promossa dalle scriventi associazioni, che hanno scelto – in nome dell’efficacia e della tutela collettiva – di chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria, evitando accordi bilaterali e privilegiando un’azione trasparente e strutturata.
I consumatori di Enel Energia che hanno subito le modifiche dei contratti ed hanno registrato un aumento spropositato delle bollette luce e gas tra luglio 2023 ed aprile 2024 possono essere tutelati mediante pre-adesione e sostenere l’azione di classe attraverso il link https://www.confconsumatori.it/aderire-alla-class-action-contro-enel-energia/