“Una reiterata ed arbitraria forzatura del sistema giuridico italiano per ragioni di carattere ideologico”. Questo sono le controverse trascrizioni all’anagrafe secondo il Coordinatore Nazionale del Popolo della famiglia Nicola di Matteo, candidato capolista del Popolo della Famiglia – Alternativa Popolare per la circoscrizione dell’Italia insulare. E prosegue: “Esprimo personalmente la mia solidarietà al sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, che anteriormente alla sentenza in favore della trascrizione aveva ritenuto non accoglibile l’istanza di trascrizione all’anagrafe ai sensi della legislazione vigente nel nostro paese.
In Italia la Gestazione Per Altri è una pratica illegale e queste trascrizioni si configurano come sanatoria di una pratica illegale eseguita all’estero; di questo avviso anche la Cassazione nel suo recentissimo pronunciamento sulle trascrizioni all’anagrafe di figli nati d GpA.
La Cassazione ritiene infatti che il riconoscimento del rapporto di filiazione con l’altro componente della coppia si ponga in contrasto con il divieto di surrogazione di maternità, ravvisando in tale disposizione un principio di ordine pubblico posto a tutela della gestante e dell’istituto dell’adozione.
La prassi arbitraria delle trascrizioni infatti non fa che foraggiare quello che è a tutti gli effetti un redditizio traffico di gameti e di bambini fatto sulla pelle delle donne e dei loro figli;
il Popolo della Famiglia su questo ha una posizione molto chiara: i bambini non si comprano e le donne non si affittano, le persone non sono merci.
Il Popolo della Famiglia infatti non è contro i diritti ma al contrario per un giusto e pieno riconoscimento di essi, perché non siano lesi i diritti del più debole come quelli di una donna bisognosa e di un bambino, perché non si confondano i legittimi desideri di una coppia con un presunto diritto ad avere un figlio.
Il Popolo della Famiglia si batte per la dignità delle donne pagate per fare da incubatrice, sfruttate per soddisfare un desiderio in cambio di denaro e separate dopo il parto dal bambino che hanno tenuto in grembo, perché le persone sono soggetto e mai oggetto di diritto e perché sia ristabilito il diritto della madre ad allevare il proprio figlio e quello dei bambini ad avere una mamma e un papà.”