CONTRATTI DI FORMAZIONE: UNA BUONA NOTIZIA PER IL FUTURO DEL SSN

L’annuncio dell’aumento fino ad 8.000 dei contratti di formazione specialistica post laurea, fatto attraverso un tweet dalla Ministro Grillo, rappresenta una buona notizia per il futuro del SSN – commenta Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed – e un segno tangibile dell’impegno profuso dal dicastero per risolvere il problema della futura carenza di specialisti.

 

Considerando anche l’aumento delle borse per il corso di formazione dei Medici di Medicina Generale, per la prima volta avremo un’offerta formativa, circa 10.000 posti tra i due percorsi, superiore al numero dei laureati per l’anno accademico 2018/2019, stimato in circa 9.000.

 

“Rimane aperto il problema dell’imbuto formativo – ricorda Palermo – il limbo in cui vivono sospesi tra rabbia, precarizzazione e voglia di emigrare, i medici che negli anni passati non hanno superato la selezione per entrare in uno dei due percorsi. Sono attualmente circa 8.000 e rischiano di aumentare in modo considerevole nei prossimi anni per il raggiungimento della laurea da parte degli studenti iscritti dai Tar alla Scuola di  Medicina e Chirurgia negli anni accademici 2013/14 e 2014/15”.

“Esistono due vie – ribadisce il Segretario dell’Anaao – per affrontare con razionalità il problema avendo cura anche dell’impegno economico. La prima è il recupero dei contratti non assegnati a vario titolo dal MIUR, seguendo la recente sentenza del Tar Lazio. La seconda è permettere l’assunzione, anche a tempo determinato, degli specializzandi dell’ultimo anno, in caso di carenza di specialisti nei concorsi banditi dalle Aziende sanitarie, passandoli ad un contratto di dirigente in formazione e recuperando i contratti di formazione così svincolati. Sono circa 6.000 per l’anno accademico 2018/2019 e da settembre si aggiungono altri 6.000 per l’anno accademico 2019/20.

Insieme ai neo specialisti formati negli ultimi tre anni, rappresentano una platea importante su cui  si può fondare il rinnovamento del nostro SSN senza inseguire le soluzioni tanto fantasiose quanto sterili propugnate in queste settimane dalle Regioni che non riescono a celare l’intento di costruire una sanità low cost”.