CGIA MESTRE: LO STATO COMPRA, MA IN 1 CASO SU 3 NON PAGA

In quasi un caso su tre, nel 2022 l’Amministrazione centrale dello Stato non ha pagato i propri fornitori. A fronte di 3.737.000 fatture ricevute per un importo complessivo pari a 20,2 miliardi di euro, ne ha liquidate 2.552.000, corrispondendo a queste imprese 14,8 miliardi.  Pertanto, 1.185.000 fatture, pari ad un importo complessivo di 5,4 miliardi di euro, non sono state onorate.  In altre parole, lo Stato centrale ha acquistato beni, servizi ed ha realizzato opere pubbliche, ma poi non ha pagato in quasi un caso su tre.

Con questa condotta ingiustificabile, l’Amministrazione statale ha spinto verso il baratro moltissime imprese, soprattutto di piccola dimensione. La denuncia è sollevata dall’Ufficio studi CGIA che ha elaborato i dati della Corte dei Conti.

Altresì, come ha sottolineato nella sua relazione la Corte dei Conti, nelle transazioni commerciali con le aziende private da qualche tempo la nostra Pubblica Amministrazione (PA) sta adottando una prassi che definire  “diabolica” è forse riduttivo; liquida  le fatture di importo maggiore entro i termini di legge, mantenendo così l’Indice di Tempestività dei Pagamenti (ITP) entro i limiti previsti dalla norma, ma ritarda intenzionalmente il saldo di quelle con importi minori, penalizzando, così, le imprese fornitrici di prestazioni di beni e servizi con volumi bassi; cioè le piccole imprese.