
La Corte d’Appello di Palermo ha accolto il ricorso presentato dall’associazione Comunità Terapeutica “Casa dei Giovani”, difesa da Francesco Leone, Simona Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell & C., e Pierluigi Fauzia…
La Corte d’Appello di Palermo ha accolto il ricorso presentato dall’associazione Comunità Terapeutica “Casa dei Giovani”, difesa da Francesco Leone, Simona Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell & C., e Pierluigi Fauzia, annullando l’ingiunzione di pagamento emessa dal Comune di Palermo per l’importo di 26.678,20 euro.
Il giudizio trae origine dall’escussione di una polizza fideiussoria provvisoria, richiesta nell’ambito di una gara pubblica per l’affidamento di servizi residenziali a favore di donne vittime di violenza. La Corte ha riconosciuto che si trattava di un appalto rientrante nei “settori esclusi”, come previsto dall’allegato II B del D.lgs. 163/2006, e per questo non soggetto alla disciplina sanzionatoria dell’art. 48 del Codice dei Contratti, che il Comune aveva erroneamente applicato per giustificare l’incameramento della cauzione.
Nella sentenza si legge infatti che “non può trovare applicazione al caso di specie la disciplina sanzionatoria di cui all’art. 48 del Codice degli Appalti”, e ancora “In riforma della sentenza di primo grado ed in accoglimento delle domande […] deve dichiararsi l’insussistenza dell’obbligo di pagamento della cauzione provvisoria […] e la conseguente illegittimità dell’ingiunzione di pagamento emessa dal Comune di Palermo”.
Con questa decisione, la Corte ha annullato definitivamente l’ingiunzione di pagamento e condannato il Comune al pagamento delle spese legali per entrambi i gradi di giudizio.
«Questa sentenza ribadisce un principio importante: non si possono applicare sanzioni automatiche in violazione delle regole e dei limiti previsti dalla legge – spiega l’avvocato Francesco Leone – È una vittoria non solo per il nostro assistito, ma anche per tutte le realtà del terzo settore che operano nel rispetto della legalità e a servizio della comunità».
La pronuncia rafforza l’orientamento giurisprudenziale che tutela gli operatori sociali e le organizzazioni non profit dall’arbitraria applicazione di norme pensate per altri settori, affermando il rispetto delle specificità normative nel campo degli appalti di servizi sociali.