ANTIMAFIA, MIRABELLI (PD): LA POLITICA DEVE DIRE CHE LA LOTTA ALLE MAFIE È UNA PRIORITÀ PER IL PAESE E AGIRE DI CONSEGUENZA

Milano – “Penso che il compito della buona politica sia quello di dire che la lotta alla mafia è una priorità di questo Paese ma questo non vuol dire mettere un manifesto o un atto di fede ma vuol dire conoscere ogni passaggio ogni volta che si costruisce una normativa, ogni volta che arrivano finanziamenti come il PNRR, ogni volta che si progetta un piano di rientro, ogni volta che si fa un Codice degli Appalti, perché bisogna sapere che la priorità deve essere quella di alzare le barriere a tutela della legalità.

Questo non è scontato. Siamo in una fase in cui le mafie hanno cominciato a sparare meno, siamo usciti dalla fase dello stragismo e questo produce un minor allarme sociale e una bassa attenzione alla lotta alla mafia da parte dell’opinione pubblica. Il rischio è che la politica perda anch’essa di vista la priorità della lotta alle mafie e poi ci si ritrovi con il tetto dei contanti fino a 10.000 euro e proposte di legge per togliere le interdittive antimafia, motivate da chi le ha presentate dall’idea che le interdittive non servano più e penalizzino il libero mercato. Il compito della politica, quindi, è mantenere alta l’attenzione sulla lotta alle mafie e gli appalti devono garantire innanzitutto la legalità.

Si può garantire legalità e velocità insieme. Sentir dire che si vogliono togliere le norme che garantiscono la legalità in nome di una presunta velocizzazione delle opere mi preoccupa perché vuol dire che la lotta alle mafie non è più considerata una priorità per la politica”. Lo ha detto il senatore PD Franco Mirabelli al convegno “Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino quale strada percorre per liberare il nostro Paese dalle Mafie, costruendo un percorso di legalità diffusa” organizzato dalla Fondazione Quercioli in occasione della Sagra di Baggio, avente per tema conduttore la legalità, e patrocinato dal Municipio 7 di Milano, a cui hanno partecipato anche il prof. Nando Dalla Chiesa e l’avv. Ilaria Ramoni.