Altroconsumo, Liste di attesa sanità: lo scontro Regioni-Governo aggrava solo il problema

Il problema delle liste d’attesa nella sanità è uno dei tanti che affligge il Servizio Sanitario Nazionale. Altroconsumo monitora da tempo la situazione a supporto dei cittadini, aiutandoli a sollecitare le ASL regionali affinché garantiscano loro le prenotazioni nei tempi previsti dalla legge. Il provvedimento del Governo di agosto 2024 che scaricava sulle Regioni il problema delle liste di attesa senza nulla cambiare in termini di regole o risorse, non sta funzionando.

Così commenta Federico Cavallo, Responsabile Public Affairs & Media Relations Altroconsumo:

 “Si è trasformato anzi in uno scontro istituzionale; da una parte il Governo accusa le Regioni d’ inadempienza e ritardi nello smaltimento delle liste d’attesa e dall’altra le Regioni invece lamentano mancanze di risorse, di chiarezza e di contraddittorio nel confronto col Ministero. Serve una risposta strutturale al problema e purtroppo gli scontri tra istituzioni non fanno che peggiorarlo. L’unico modo per risollevare il SSN è aumentare le risorse economiche e il personale sanitario.

 Le nostre recenti indagini sul servizio sanitario nazionale dimostrano che i problemi sono tanti e diffusi. Nella nostra ultima inchiesta i cui risultati sono stati pubblicati a marzo di quest’anno ed in cui abbiamo intervistato 1086 persone dai 18 anni in su che negli ultimi due anni hanno provato a prenotare con il Ssn, risulta che per il 52% delle visite non c’è il rispetto dei tempi. Inoltre, continua il fenomeno delle agende chiuse (in ben il 26% dei casi non è possibile prenotare alcun appuntamento, anche se la pratica è vietata per legge) e ci sono attese che arrivano a superare l’anno. Tra le prestazioni con le attese maggiori per la prima visita, ce ne sono alcune particolarmente delicate, che servono per individuare problemi gravi come i tumori (ad esempio la mammografia o la colonscopia, per cui c’è un’attesa media di ben 5 mesi). Ed è proprio questo il male peggiore che le lunghe attese possono generare: l’impossibilità di curarsi e, quindi, i rischi per la propria salute.

 

Le soluzioni proposte finora non possono risolvere il problema annoso delle liste d’attesa, dovute in larga parte al sottofinanziamento cronico del SSN e al progressivo impoverimento del personale sanitario in forze alle strutture pubbliche. Il Ministero tenta di superare le criticità sui tempi d’attesa introducendo sanzioni per chi non riorganizza l’offerta di esami, visite e cure, imponendo un commissariamento alle Regioni inadempienti. Tuttavia, senza un parallelo piano di reclutamento di personale e nuove risorse per garantire ai cittadini i Livelli essenziali di assistenza, si rischia solo di scaricare sulle Regioni problemi che in realtà richiedono un intervento nazionale.