A giugno calma piatta per Pil e consumi

Sempre più concreto il rischio di un rallentamento dell’economia: l’indicatore dei Consumi Confcommercio è sceso dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,3% nei confronti dello stesso mese del 2017. Per luglio si stima una variazione mensile nulla del Pil e un aumento tendenziale dello 0,8%.

In un quadro congiunturale caratterizzato da luci ed ombre si fa “sempre più concreto il rischio di un rallentamento dell’economia”. Così l’Ufficio Studi confederale nell’ultimo numero di Congiuntura Confcommercio in cui stima, per luglio 2018, una variazione mensile nulla del Pil e un aumento tendenziale dello 0,8% (era 0,9% a giugno), in ulteriore rallentamento rispetto al primo trimestre. Nel secondo trimestre 2018 si prevede una crescita nulla del Pil in termini congiunturali, mentre il tasso di crescita tendenziale si dovrebbe attestare all’1%.

Le famiglie mantengono un profilo della domanda molto contenuto. A giugno 2018 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è sceso dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,3% nei confronti dello stesso mese del 2017. In termini di media mobile l’evoluzione degli ultimi mesi ha invece segnalato una lieve tendenza al recupero.

La flessione congiunturale dello 0,1% è sintesi di un aumento dello 0,7% della domanda relativa ai servizi e di una diminuzione dello 0,4% di quella per i beni. Per quanto concerne le singole macro-funzioni di spesa, l’unica variazione di un certo rilievo, rispetto a maggio, si è registrata per la spesa per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+1,1%) Più contenuto l’aumento della domanda per i beni e servizi per le comunicazioni (+0,2%).

Sostanzialmente stabile, rispetto al mese precedente, la spesa relativa ai beni e ai servizi ricreativi e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%). Per contro la riduzione più sensibile si è registrata per la spesa relativa ai beni e ai servizi per la mobilità (-1,2%), mentre decisamente più contenuta è la flessione della domanda per i beni e i servizi per la casa (-0,1%).

Relativamente agli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,4%) e all’abbigliamento e alle calzature (-0,3%) anche nell’ultimo mese resta la situazione di difficoltà.

 

La diminuzione dello 0,3% è sintesi di un’evoluzione positiva della domanda relativa ai servizi (+1,3%) e di una flessione dello 0,9% della spesa per i beni.

Relativamente alle diverse funzioni di spesa, l’incremento più sensibile concerne la spesa per i beni e i servizi per le comunicazioni (+2,6%). Lievemente più contenuta la variazione relativa alla domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+1,4%).

Aumenti di modesta entità per la domanda relativa ai beni e ai servizi per la mobilità, per i beni e i servizi ricreativi (+0,2%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%). Per contro, riduzioni di un certo rilievo continuano ad interessare la domanda relativa agli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-1,7%), e all’abbigliamento e alle calzature (-2,0%).

In ridimensionamento, infine, la spesa per i beni e i servizi per la casa (-0,6%).

Per il mese di luglio 2018 l’Ufficio Studi Confcommercio stima, rispetto a giugno, un aumento dello 0,3%. Nel confronto con luglio del 2017 la variazione dei prezzi dovrebbe collocarsi a +1,6%, in aumento rispetto al dato di giugno (+1,4%).