In tanti hanno vinto ma le cattedre per le assunzioni sono scomparse

I concorsi pubblici per diventare insegnante si confermano sempre più a rischio inconcludenza. È di queste ore la notizia, pubblicata sul quotidiano La Repubblica, di centinaia di vincitori del concorso di scuola dell’infanzia e primaria del 2016 che rischiano non essere mai assunti: “Dopo mesi di studio “matto e disperatissimo” e una selezione durissima, che per l’elementare ha portato in graduatoria meno candidati dei posti disponibili – scrive la testata giornalistica -, l’esito del cosiddetto concorsone voluto dalla Buona scuola renziana rischia di trasformarsi in beffa per oltre 800 aspiranti maestri siciliani. Perché le liste della selezione in questione scadranno il prossimo anno scolastico (nel 2019/2020) ma, nonostante il boom di pensionamenti, per quella data sarà quasi impossibile assegnare una cattedra a tutti i vincitori del concorso. E a complicare il tutto decine di sentenze dei giudici del lavoro che censurando il famigerato algoritmo che ha assunto al nord migliaia di maestri siciliani, ha già trasferito nell’Isola decine di insegnanti”.

Purtroppo, la situazione paradossale che si sta verificando nel capoluogo siciliano abbraccia anche altre province. In prevalenza sempre del Sud Italia: secondo le stime di gruppi organizzati, pubblicate da Orizzonte Scuola, è tutto dire che “le percentuali d’assunzione che si rilevano nel primo anno di vigenza” delle graduatorie di merito (2017) della scuola dell’infanzia e primaria registrate nelle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia risultano bassissime: tra il 9% e il 17%.

Diventano, così, migliaia i candidati docenti, vincitori dell’ultimo concorso a cattedra, a rischiare fortemente di rimanere al palo, senza possibilità di essere assunti a tempo indeterminato, pur avendo regolarmente partecipato e superato tutte le prove, preselettive e selettive, scritte e orali, della faticosa procedura concorsuale. Le candidature vincenti mai tradotte in assunzioni, tra l’altro, si sommano a quanto accaduto a molti altri docenti partecipanti al concorso di quattro anni prima, del 2012, anche loro reputati dalle commissioni idonei allo svolgimento della professione, salvo poi essere collocati in un enorme “congelatore” in attesa di una immissione in ruolo sempre più improbabile dal compiersi.

Ancora una volta, dopo avere esaminato la situazione, il sindacato Anief ritiene opportuno scendere in campo e, anche a seguito delle diverse denunce ricevute, ha deciso di avviare degli specifici ricorsi al giudice del lavoro, al fine di ottenere l’immissione in ruolo dei vincitori del concorso docenti 2016 e 2012 non ancora assunti o assunti in regione diversa da quella per cui avevano partecipato. Il ricorso si propone di ottenere il riconoscimento e l’assegnazione effettiva dei posti messi a concorso nel 2016 e nel 2012, prima dell’entrata in vigore delle nuove graduatorie di merito regionali del concorso 2018. Per procedere al ricorso, è indispensabile completare la procedura di pre-adesione on line ed inviare ad Anief la documentazione necessaria, entro il termine previsto e indicato nel memorandum da scaricare al termine della stessa procedura.

“Come Anief – spiega il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – abbiamo deciso di muoverci ufficialmente, dopo avere esaminato il caso sul piano meramente giuridico, e a seguito delle svariate testimonianze-denunce ricevute negli ultimi giorni: il nostro sindacato, quindi, ha avviato degli appositi ricorsi al giudice del lavoro, in modo da ottenere sia l’assunzione a tempo indeterminato degli ultimi vincitori del ‘concorsone’, sia l’immissione in ruolo dei vincitori 2012, a seguito della scadenza del piano triennale di assunzione prevista dall’estensore di un bando che non aveva fatto i calcoli con l’organizzazione di un concorso che ha lasciato molto a desiderare già prima che la procedura partisse ufficialmente”.

“Studiando le carte e i regolamenti – continua il sindacalista autonomo – abbiamo inoltre reputato il caso di patrocinare i ricorsi anche per gli assunti a tempo indeterminato che hanno optato per una regione differente rispetto a quelle nella quale avevano presentato domanda e svolto il concorso, nonché per i vincitori del concorso 2016, anche alla luce della nuova fase transitoria, derivante dal decreto legislativo 59/2017 legato alle Legge 107/2015 sul ‘Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria’, che sarebbe dovuta arrivare soltanto dopo l’assunzione di chi aveva vinto precedentemente un concorso pubblico”.

Solo per i vincitori o idonei del concorso bandito due anni fa, nel 2012, Anief ha predisposto una diffida, inviata alla Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e all’Ufficio Scolastico Regionale di competenza, con la quale si comunica all’amministrazione che “in caso di mancato accoglimento della presente entro i termini di legge, il/la sottoscritto/a adirà senza ulteriore preavviso le opportune sedi a tutela dei propri diritti”.