Per i consumi calma piatta a ottobre

Nell’ottobre scorso l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è sceso dello 0,2% rispetto a settembre e aumentato dello 0,4% su base annua. In termini di media mobile a tre mesi l’indicatore conferma la tendenza alla stabilità: nonostante i progressi rilevati da molti indicatori quali-quantitativi, le famiglie stentano evidentemente ad assumere comportamenti di consumo meno prudenti.

La flessione dello 0,2% rispetto al mese precedente derivata da un calodella domanda di servizi (-0,8%) e da una modesta crescita della spesa per i beni (0,1%). Relativamente alle singole macro-funzioni di spesa l’unico incremento di rilievo è stato registrato dalla domanda di beni e di servizi per la mobilità (+0,6%), che ha recuperato, in parte, il calo del mese precedente, grazie al contributo fornito dalle vendite di auto e moto ai privati. In moderato miglioramento la spesa per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%) e per i beni e servizi per la casa (+0,1%), mentre la domanda per gli alimentari, le bevande e i tabacchi è stazionaria. Dopo i risultati positivi di settembre, si è ridotta in maniera significativa sia la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-1,2%), sia quella per beni e i servizi per le comunicazioni (-0,7%). La tendenza al ridimensionamento, seppur modesto, ha riguardato anche la spesa relativa all’abbigliamento e alle calzature (-0,3%) e quella per i beni e i servizi ricreativi (-0,1%).

La crescita dello 0,4% rispetto a ottobre 2016 riflette l’andamento positivo della domanda di servizi (+1,3%), mentre la spesa per i beni è risultata stabile. Aumenti significativi per la domanda di beni e servizi per le comunicazioni (+1,4%), per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+1,2%) e per i beni e i servizi ricreativi (+0,9%). Un moderato miglioramento si è riscontrato anche per la spesa per i beni e i servizi per la mobilità (+0,3%), tornata a crescere dopo il ridimensionamento di settembre, per la domanda di beni e servizi per la casa (+0,6%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,4%). Una riduzione dei consumi ha interessato la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,6%) e la spesa per l’abbigliamento e le calzature (-0,5%).

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di novembre 2017 l’Ufficio Studi Confcommercio stima, rispetto ad ottobre, una riduzione dei prezzi dello 0,1%. Nel confronto con novembre 2016 l’inflazione dovrebbe risultare stabile all’1%.