Lotta a droghe e degrado. Come farsi male. Il caso Grosseto

Il Sindaco del Comune di Grosseto ha fatto rimuovere alcune panchine che erano nelle strade che portano nel centro città. Motivo: evitare che siano bivacchi per drogati e ubriachi. “Sono il Sindaco anti bivacco e ne sono fiero. Continueremo su questa strada con più forza di prima. Preferisco il senso pratico”.
Non si capisce perchè, per affermare un motivo nobile si debba far venire meno diritti e libertà dei più. Facciamo un esempio: in un certo luogo c’e’ un incremento di reati all’arma bianca… che fa il Sindaco, vieta i coltelli? Oppure: un incremento di furti da parte di persone col casco… si vieta la circolazione col casco? Non vogliamo mettere in discussione le buone intenzioni del Sindaco maremmano, ma crediamo che sarebbe opportuno che non si limiti a rispondere istintivamente tipo “dente per dente”, ma con metodo che il ruolo che ricopre chiederebbe: cioè razionalità, buon senso, lungimiranza. Metodi che preservano e accrescono il bene comune e non solo gli istinti di pancia del Sindaco e non solo.
Nello specifico, ci domandiamo se il nostro Sindaco abbia preso in considerazione il fenomeno droghe (legali e non) nella sua zona. Sembra di no visto che il provvedimento che ha deciso, serve solo a spostare il problema in qualche altra parte della sua città; e cosa accadrà in questa altra parte… presumibilmente la stessa cosa, ammesso che ci sia altrettanto politico che ragioni con altrettanta pancia; e così via… fino a che arriverà qualcuno che proporrà magari di mettere in galera o uccidere alcolisti e tossicodipendenti e sfaccendati di varia tacca economica e culturale. Noi crediamo che i problemi vadano affrontati e non spostati, altrimenti gli stessi ci cascano addosso piu’ violenti e piu’ tragici di prima. A maggior ragione questo approccio deve essere fatto dall’amministratore territoriale per eccellenza, il Sindaco. Come? Con gli strumenti a disposizione grazie alla vigente legislazione punizionista in materia di droghe illegali, ci si puo’ orientare solo verso politiche di riduzione del danno, e non soluzioni di per se’ (2): cioe’ far si’ che esistano luoghi in cui le tipiche persone da bivacchi possano essere indirizzate e messe in condizioni di non nuocere se non a se stessi. Certamente non e’ facile e non e’ una soluzione miracolosa (che non esistono mai…), ma va presa in considerazione quantomeno come punto di partenza. E questo vale per le droghe legali, quelle illegali e tutti quei contesti che -come la vendita di sesso per strada- creano problemi di sicurezza e vivibilita’ per tutti i cittadini. Chissà se il nostro Sindaco di Grosseto abbia orecchie per ascoltarci….

Vincenzo Donvito, presidente Aduc