Ue: incertezza politica e banche rischi per la crescita italiana

“L’incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono dei rischi al ribasso per le prospettive di crescita” dell’Italia“. Lo scrive la Commissione Europea, nelle previsioni economiche d’inverno. “Tuttavia, una spinta più forte potrebbe arrivare dalla domanda esterna”, conclude.

“Il tasso di disoccupazione in Italia – prosegue – resta elevato“, all’11,7% nel 2016, per calare lievemente all’11,6% nel 2017 e all’11,4% nel 2018. Le riforme fatte nel passato – scrive l’esecutivo Ue – inclusa una riduzione permanente del carico fiscale sul lavoro, dovrebbero sostenere l’occupazione nel 2017 e nel 2018. Tuttavia, la creazione netta di posti di lavoro è prevista in rallentamento rispetto al periodo 2015-16, quando è stata spinta da una riduzione su tre anni dei contributi sociali”.

“Nell’orizzonte delle previsioni al 2018 si prevede che la crescita dell’occupazione sia più forte in termini di ore lavorate piuttosto che di dipendenti, in parte a causa della diminuzione degli accordi volti a ridurre l’orario di lavoro. Ciò implica, insieme alla maggiore partecipazione della forza lavoro, che il tasso di disoccupazione è previsto rimanere sopra l’11% nell’orizzonte temporale considerato”.

“Per quanto riguarda l’Eurozona – scrive la Commissione – il Prodotto interno lordo della zona euro dovrebbe crescere del 1,6% nel 2017 e del 1,8% nel 2018. Le nuove stime segnano un leggero miglioramento rispetto alle previsioni economiche d’autunno dello scorso novembre, che indicavano una crescita al 1,5% quest’anno e al 1,7% il prossimo, grazie a una performance dell’economia “migliore del previsto” nella seconda metà del 2016 e un “inizio robusto” nel 2017, dice il documento. Per l’Unione Europea a 28, le stime della Commissione indicano un aumento del Pil del 1,8% sia per quest’anno che per il prossimo, contro una crescita rispettivamente del 1,6% e del 1,8% prevista in novembre. Secondo l’esecutivo comunitario, i rischi per il Pil di zona euro e Ue rimangono “al ribasso”.

“La disoccupazione nella zona euro dovrebbe scendere dal 10% del 2016 al 9,6% nel 2017 e al 9,1% nel 2018“, dice ancora la Commissione. I nuovi dati costituiscono il livello più basso di senza lavoro dal 2009, anche se la disoccupazione rimane sopra i livelli pre-crisi, dice la Commissione. Per l’Unione Europea a 28, il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere dal 8,5% del 2016 al 8,1% nel 2017 e al 7,8% nel 2018.

“L’inflazione nella zona euro dovrebbe crescere dallo 0,2% del 2016 al 1,7% nel 2017, prima di scendere nuovamente al 1,4%”, conclude. ”L’aumento dei prezzi è dovuto in gran parte all’impennata dei costi dell’energia. Al netto di energia e alimentari, l’inflazione aumenterebbe “solo gradualmente”, dice il documento. La Commissione sottolinea anche che i livelli più alti che si dovrebbero registrare quest’anno e il prossimo sono comunque lontani dall’obiettivo di inflazione “sotto ma vicino al 2%” della Banca Centrale Europea. Per l’Unione europea a 28, i prezzi dovrebbero aumentare dallo 0,3% del 2016 all’ 1,8% nel 2017 per scendere al + 1,7% nel 2018″.