OMOFOBIA, RAID PUNITIVO A CUNEO

"Un episodio di gravità inaudita, un allarme che deve essere affrontato con urgenza dal Parlamento": Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, interviene sulla notizia del raid omofobo che in provincia di Cuneo un padre ha organizzato ai danni di tre persone, per far cessare la relazione omosessuale tra il figlio diciottenne e uno dei tre aggrediti. "La vicenda – prosegue Piazzoni – accende ancora una volta i riflettori sul l’omotransfobia del nostro Paese e sul livello di legittimazione sociale e culturale su cui questo fenomeno può contare. Questi sono gli episodi per fronteggiare i quali chiediamo una legge contro l’omotransfobia che punisca con severità atti di questo tipo che non possono essere incasellati solo come aggressioni e violenza privata, ma che devono essere trattati per quello che sono, cioè crimini d’odio. Servono perciò specifiche aggravanti, le stesse che chiediamo da anni, invano, alla politica. L’assenza di queste aggravanti contribuisce a derubricare come meno gravi le aggressioni a sfondo omotransfobico, creando un ignobile senso di tolleranza e legittimazione culturale rispetto a queste violenze. Di tutto questo fanno le spese giovani ragazze e ragazzi, la cui unica colpa è di voler vivere liberamente i propri affetti", conclude.