Miur dà facoltà ai presidi di sostituire i bidelli anche dal primo giorno

Le proteste del sindacato hanno aperto una prima breccia nell’amministrazione scolastica: dopo le ripetute richieste dell’Anief sull’ingovernabilità delle scuole a seguito dell’applicazione, dal 1° settembre scorso, del comma 332 della Legge di Stabilità 2015 (L. 190/14 art. 1) che ha introdotto i tagli alle supplenze “brevi” tra il personale Ata, il Miur è costretto a correre ai ripari. Attraverso la nota n. 2116 del 30 settembre 2015, il Ministero dell’Istruzione chiede infatti ai propri direttori generali di derogare alla norma di non assegnare supplenze riguardo al “personale appartenente al profilo di collaboratore scolastico, per i primi sette giorni di assenza”.

Nella nota ministeriale, si spiega che il preside può superare tale divieto, “sotto la propria esclusiva responsabilità”, in tutti quei casi che riscontri con "certezza che l’assenza del collaboratore scolastico determinerebbe delle urgenze che non potrebbero trovare alcuna altra risposta atta a garantire la incolumità e la sicurezza degli alunni, nonché la indispensabile assistenza agli alunni diversamente abili determinando, inoltre, necessità obiettivi non procrastinabili, improrogabili e non diversamente rimediabili, che renderebbero impossibile assicurare le condizioni minime di funzionamento del servizio scolastico tanto da compromettere in modo determinante il diritto allo studio costituzionalmente garantito".

“Per il nostro sindacato – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – si tratta indubbiamente di un risultato importante. Perché, tra le righe della nota di chiarimento, il Ministero ha ammesso di non essere stato in grado di fronteggiare la situazione derivante da un assurdo vincolo finanziario creato dal Governo. Il Miur, in pratica, ha dato ragione all’Anief: perché le scuole senza collaboratori scolastici sono destinare al collasso, poiché non possono essere aperte, chiuse e sorvegliate”.

“Certo, si è arrivata alla soluzione, l’unica possibile, con un mese di ritardo. Ma non basta, perché ora lo stesso provvedimento deve essere adottato per assistenti amministrativi e tecnici. Per i quali sono stati già eliminati una belle fetta dei 47mila posti cancellati dal dimensionamento introdotto con la Legge 133 del 2008. Le segreterie, ormai sempre in condizioni di iper-lavoro, e i laboratori, dove si svolgono le esercitazioni pratiche – conclude Pacifico –, non possono essere privati del personale. Nemmeno per un giorno”.