Sala giochi BombObama

di Vincenzo Mannello

Non è una "fissazione" tirare in ballo il "nobel per la pace" ogni piè sospinto ma è proprio che "lui", essendo "tanto", furoreggia ovunque. Non c’è nazione al mondo che non veda l’intrusione yankee nei propri affari interni ed esterni. Forse, a oggi, solo su Hong Kong non ci è stata rivelata la verità assoluta: quella della "democrazia liberale" e come debba essere imposta.
Con le buone, in Occidente, o con le cattive in tutto il resto del globo. Certamente, quando i media asserviti al padrone americano trovano facile materia di propaganda, diventa tutto più semplice per il nero presidente (nero perché non è che gli vada tutto bene): blandire, minacciare e pure passare all’azione in modo esponenziale. Vedi oggi Isis e sue conseguenze.
Tutto il can can sul Califfo e le sue milizie popolari (disturba il termine ma non sono pochi "terroristi" bensì milioni sparsi in tutti i continenti) è mediaticamente iniziato quando hanno preso a girare le immagini delle prime decapitazioni. Prima, non molto prima, BombObama e soci avevano ricevuto Al Baghdadi in pompa magna per utilizzarlo contro Assad. Biden addirittura ci si fece fotografare assieme. Poi, solo dopo che il Califfo ha sgominato l’esercito iracheno iniziando a tagliare teste, il nobel ha percepito il pericolo. Specialmente perché puzzava di petrolio,quello estratto dai "terroristi" dai pozzi conquistati e venduto al mercato nero.
Da quel momento è partita la "crociata" già sperimentata in passato con Saddam Hussein, Milosevic, Gheddafi, Mubarak e altri e tentata contro Assad. Quindi decapitazioni provvidenziali per gli Usa, specie quelle dei malcapitati occidentali di turno. Come all’epoca giravano per l’Europa monaci e artisti che atterrivano le corti e il popolo con i racconti e i disegni delle nefandezze di Saladino e maomettani vari, così le orrende immagini di sgozzamenti singoli e di massa toccano la paura, ancestrale o meno che sia,dei cittadini d’Occidente. E tanti sono pronti a veder partire torme di "volontari" per le invocate "missioni umanitarie". Tanti perché non siamo "tutti" ad abboccare alle notizie propinateci da giornali, radio e televisioni e "indirizzate" a senso unico per favorire lo sdegno e promuovere la guerra "all’assassino islamico". Oggi c’è internet,c’è l’informazione indipendente e la possibilità di ricevere pure notizie "diverse" da offrire a quanti (una marea,pure in Occidente) non intendiamo portare il cervello all’ammasso e neppure andare a combattere il Califfo in nome e per conto del "profeta della pace". Premesso che nessun "terrorista" Isis ha compiuto una qualunque azione in Europa, America e Australia (e nessuno può contraddire questo dato), ci sa spiegare BombObama perché gli aerei e i droni occidentali ammazzano miliziani e pure civili innocenti nei territori controllati dal Califfo? Ci vuole mostrare (perché ci sono e ogni tanto si intravedono in Tv) le riprese dei bersagli "ingaggiati" e poi annientati dai mirini telematici? Magari con gli osceni dettagli di corpi sbriciolati e smembrati. Certo, per gli eroici piloti (che non rischiano attualmente nulla) è tutto sommato un "war game" e neppure sanno chi ci sia dentro mezzi, fortificazioni e semplici abitazioni distrutte. Magari donne e bambini innocenti,cosa importa ? Come mai è importato a BombObama. Lui vede e dirige tutto dalla apposita Sala Giochi della Casa Bianca: in diretta "giochi di guerra" e chi (non) s’è visto… non si deve vedere. 

P.S.

Quanto sopra, non essendo il sottoscritto "simpatizzante" dell’Isis, vuole solo essere un modesto tentativo di spiegare a quanti leggano il perché potremmo tutti (non i vertici di potere) essere in pericolo di qualche rappresaglia davvero terroristica. Se andiamo fuori casa a intrometterci in affari interni ad altre nazioni,per giunta massacrando miliziani e civili, come possiamo pretendere che questi non si difendano come possono? In casa nostra.