8 MARZO: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, UN PENSIERO ALLE DONNE MUSULMANE …

Sesto San Giovanni – “Da tempo, purtroppo, accadono episodi spiacevoli in città che riguardano i messi notificatori del Comune. Ci viene riportato che non vengono ricevuti dalle donne musulmane. Gli uffici mi hanno riferito che numerose donne di fede islamica si rifiutano di ricevere le notifiche fondamentali del Comune di Sesto San Giovanni se a consegnarle è un uomo. In base a ovvie imposizioni di tipo religioso viene impedito alle donne di avere contatti con uomini.

Questo comporta, spesso, che il messo notificatore lasci la notifica nella casella della posta e che il giorno dopo la famiglia si rechi in comune per ritirare il documento che doveva essere consegnato. Ovviamente il giorno dopo, succede che se viene incaricata una donna di ritirare la documentazione vuole rivolgersi solo a sportelli in cui ci sia una donna. È evidente il caso di discriminazione al contrario. Se da una parte il sindaco non può cambiare i regolamenti e i concorsi scegliendo esclusivamente personale femminile per i messi notificatori, perché sarebbe una discriminazione di sesso vietata dalla Costituzione, dall’altra parte è evidente come alcune famiglie musulmane non abbiano nessuna intenzione di integrarsi.

L’integrazione passa dal rispetto della nostra cultura e del diritto prima di tutto. Purtroppo non posso forzare le regole dei concorsi pubblici per scegliere solo messi di un determinato sesso, ma per fortuna, a brevissimo, grazie a un finanziamento PNRR per la digitalizzazione dei servizi, entreremo nella piattaforma nazionale delle notifiche digitali. Certo ciò non toglie il problema di una cultura abusante che viola i più elementari diritti ed è proprio alle vittime di questa cultura che va il mio pensiero nella Giornata Internazionale della Donna con una ferma convinzione: nessun compromesso per consolidare culture inaccettabili in Italia e fortemente discriminatorie nei confronti delle donne”.

Così in una nota il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano.