8 Marzo: la “rivoluzione rosa” della Polizia

Forza e femminilità, libertà, autonomia e sensibilità: una mimosa alle nostre donne coraggiose, capaci di rivoluzionare i tempi.

La celebrazione della Giornata internazionale della donna è un evento di grande importanza, che richiama l’attenzione sulle questioni di genere e di lotta per l’uguaglianza. In particolare, i riflettori vengono puntati sulla promozione della parità di genere in ogni aspetto della vita quotidiana. In questo contesto, la Polizia di Stato ha un ruolo di primo piano, essendo stata la prima forza di polizia ad accogliere le donne al suo interno.

Nel 1959 la Polizia di Stato ha istituito il Corpo di polizia femminile, che ha aperto la strada all’ingresso delle donne. La riforma del 1981 ha poi unificato il Corpo delle guardie di pubblica sicurezza e la Polizia femminile nell’attuale Polizia di Stato, prevedendo la parità di genere e di carriera. Oggi, le poliziotte sono oltre 16mila e ricoprono tutti i ruoli, alcuni dei quali apicali, come dimostra la nomina a vice capo della Polizia vicario di Maria Luisa Pellizzari nel 2020.

Festa delle donne 2

Non solo le donne della Polizia di Stato hanno dimostrato il loro coraggio e la loro dedizione nel servire il paese, ma hanno anche dato il loro contributo alla solidarietà sociale. Non si può dimenticare l’impiego massiccio della polizia femminile in occasione di calamità naturali: ispettrici e assistenti per la prima volta intervennero per il terremoto nella valle del Belice (1968), di Tuscania (1971), di Ancona (1972) e in quelli, disastrosi per numero di vittime, del Friuli (1976) e dell’Irpinia (1980).

In questo contesto, vale la pena ricordare le donne della Polizia di Stato che hanno dato la loro vita per il servizio al paese. Emanuela Loi è stata la prima poliziotta a perdere la vita in servizio, mentre scortava il giudice Borsellino nella strage di via D’Amelio nel 1992. Altri nomi che devono essere ricordati sono quelli di Sabrina Pagliarani, Ilaria Maria Leandri, Maria Teresa Marcocci, Nicoletta Missiroli, Anna Maria Mazzillo e Mirca Bergamo.

Emanuela Loi

Una delle “rivoluzioni in rosa” all’interno della Polizia di Stato risiede nella presenza delle donne nei Reparti mobili a partire dal 2018, dove vengono assegnate non solo a mansioni logistiche, ma anche alle squadre operative impegnate nell’ordine pubblico. Per la prima volta una donna viene incaricata di dirigere un reparto mobile. Una scelta che mira a valorizzare le capacità empatiche delle donne in contesti difficili, caratterizzati da spiccata tensione sociale, all’interno di un reparto a prevalenza maschile. La Polizia di Stato ha anticipato i tempi anche per ciò che riguarda la presenza femminile nei reparti volo. Quando ancora le donne non erano ammesse nell’Aeronautica militare, le prime poliziotte entrarono nelle scuole di volo militari arrivando poi a comandare un reparto volo della Polizia di Stato. Oggi, inoltre, troviamo una presenza femminile anche all’interno del Nucleo operativo centrale di sicurezza (NOCS) reparto di eccellenza della Polizia di Stato.

Cangelosi reparto volo

La Polizia di Stato è presente anche nel mondo virtuale con l’Agente Lisa, la poliziotta che interagisce e risponde ai suoi oltre 480.000 follower, dispensando consigli per prevenire truffe e raccontando l’esserci sempre al servizio del cittadino con post emozionanti ed empatici. Come non ricordare infine l’importanza delle donne nello sport e nel gruppo sportivo Fiamme oro. Grazie all’esempio di campionesse come Valentina VezzaliElisa Di FranciscaBebe VioIrma Testa e Sofia Raffaelli, solo per ricordare alcuni nomi, vengono trasmessi i valori di legalità e rispetto delle regole ai più giovani.

Passo dopo passo, dunque, la presenza femminile è sempre stata più “importante” all’interno della Polizia di Stato, sia quantitativamente che, soprattutto, qualitativamente. Sono molte, infatti, oggi le donne con incarico di questore nelle province italiane, facenti parte dei ruoli di dirigente superiore, generale o prefetto nell’Amministrazione della pubblica sicurezza.

La loro storia è raccontata anche attraverso le immagini presenti nella piattaforma fotografica digitale “Al servizio del Paese. Frammenti di storia italiana attraverso le immagini della Polizia” realizzata dalla Polizia di Stato insieme all’agenzia giornalista Ansa.