Da domani tassazione delle rendite finanziarie al 26%

A partire da domani primo luglio, la tassazione delle rendite finanziarie passerà dall’attuale 20% al 26%, con l’importante eccezione dei titoli di Stato, la cui tassazione permarrà al 12,5%.
“La gestione del cambiamento di aliquota – commenta Olivia Zonca, responsabile dell’area fiscalità finanziaria di BNP Paribas Securities Services – è questione estremamente complessa e i back office delle banche stanno lavorando a pieno ritmo per rispettare il “change over” del 1° luglio. Oltre ad adeguare le procedure, occorre informare la clientela circa la possibilità di “affrancare” i capital gain maturati sugli strumenti finanziari detenuti su un certo conto titoli alla data del 30 giugno. In questo caso il contribuente può scegliere di assicurarsi la tassazione al 20% pagando, senza vendere i titoli, un’imposta sostitutiva sulla plusvalenza "latente" ai valori di borsa del 30 giugno, con l’effetto che solo i proventi realizzati dopo tale data saranno tassati al 26%”.
“Occorre tuttavia – precisa Olivia Zonca – che ogni situazione sia attentamente vagliata caso per caso con l’aiuto del proprio intermediario, perché le variabili da considerare sono tante. Si tenga ad esempio conto della presenza di eventuali minusvalenze non ancora utilizzate sul proprio dossier titoli, che possono quindi essere “spese” per ridurre il valore della plusvalenza latente da tassare al 20%, eventualmente richiedendo questa informazione alla propria banca. Il cliente deve però anche considerare che per essere effettiva, la procedura di affrancamento prevede la messa a disposizione dell’intermediario della provvista per versare le imposte sulle plusvalenze latenti”.
“Sul fronte degli intermediari – prosegue Olivia Zonca –, al problema dei tempi ristretti per adeguare le procedure si somma anche la difficoltà di gestire un regime transitorio complesso, in particolare con riguardo alla speciale procedura di cambiamento di aliquota per le quote dei fondi comuni di investimento, per il quali opera di fatto una sorta di “affrancamento automatico” (i plusvalori maturati al 30 giugno continueranno ad essere tassati al 20% anche se realizzati dopo tale data). Su questo delicato punto è intervenuta lo scorso 27 giugno l’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 19/E”.