DALLA FORMAZIONE AL LAVORO: I GIOVANI MEDICI CHIEDONO POLITICHE CORAGGIOSE

Abolizione dei titoli pre-laurea per il concorso di specialità nazionale; formazione specialistica che sia per il 75% universitaria e per il 25% extra-universitaria, ovvero con possibilità di scelta personale di 3 sedi ospedaliere della rete formativa in cui turnare 6 mesi ciascuna, con possibilità di contribuzione previdenziale; frequenza finale di 6 mesi nella sede ospedaliera di preferenza tra le 3 frequentate; abolizione dei dottorati senza borsa.

Sono questi i principali risultati dell’indagine, alla quale hanno risposto 1500 tra studenti di medicina, neo laureati, specializzandi e specialisti, promossa da Anaao Giovani con lo scopo di conoscere le percezioni dei giovani professionisti sulla sanità che cambia e raccogliere suggerimenti sugli interventi necessari per migliorare i percorsi formativi e il lavoro dei camici bianchi italiani under 40.
L’indagine interviene nel dibattito sulla formazione consentendo di disegnare un preciso identikit del medico oggi in rapporto ai problemi della formazione e del mondo del lavoro:
 è consapevole che mancheranno medici specialisti nei prossimi 5 anni;
 auspica un aumento dei contratti di formazione specialistica;
 chiede una integrazione sempre più strutturata tra formazione e mondo del lavoro;
 non vede più l’utilità dei concorsi pubblici a favore di una riscoperta del praticantato nei Teaching Hospital di una rete formativa da sviluppare;
 ritiene sia opportuno una riduzione del percorso formativo, possibilmente in linea con l’Europa;
 vede cambiare la sua idea di trasferimento all’estero da fuga a opportunità, come risposta al precariato;
 ritiene che il cambio di paradigma formativo debba dipendere da una reale esigenza di progresso e non da una sostenibilità economica;
 vuole essere informato su lavoro, previdenza e sbocchi professionali durante il suo iter formativo;
 desidera un connubio Università-Ospedale molto più stretto rispetto a quello attuale, con un periodo di praticantato al di fuori dei Policlinici;
 è scettico sull’ipotetica maggiore meritocrazia del nuovo concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione;
 è convinto della presenza di una forte discrepanza di qualità formativa tra i diversi atenei italiani;
 ritiene il corso di formazione specifica in medicina generale una vera e propria specializzazione, da considerare come tale e da valorizzare economicamente.

Anaao Giovani ritiene che esista un trinomio programmazione-formazione-mondo del lavoro: percezione e sensibilità verso queste tematiche – sostiene il Responsabile Nazionale Anaao Giovani, Domenico Montemurro – devono spingere a politiche sanitarie lungimiranti e coraggiose, avulse da urgenze economiche che sacrificano ideali, sogni e aspettative dei giovani colleghi che questa survey ha saputo raccogliere e mettere in luce. Per questo i risultati dell’indagine sono stati trasmessi ai Ministri del Miur e della Salute. Attendiamo le loro risposte.