Bankitalia: Legge stabilità punta a calo tasse ma servono riforme

”Il Governo ha approvato il disegno di legge di stabilità. In base alle dichiarazioni ufficiali, le misure mirano, oltre a conseguire gli obiettivi programmatici indicati nella Nota di aggiornamento, ad attuare una prima riduzione della pressione fiscale, finanziata anche con riduzioni di spese”. Tuttavia, ”il concretizzarsi di queste ipotesi richiederà la stabilità del quadro interno e la continuità del processo di riferma”. Così il Bollettino Economico della Banca d’Italia diffuso oggi. L’avanzo primario aumenterebbe dal 2,9 del 2014 fino al 5,1 per cento del pil nel 2017, ricorda il documento Bankitalia. ”Per gli anni 2014-17 il governo pianifica introiti pari a 0,5 punti percentuali di pil l’anno derivanti da privatizzazioni e dismissioni del patrimonio dello Stato, a fronte dell’1% l’anno programmato, già a partire dal 2013, nel DEF”. La riduzione – precisa la Banca d’Italia – ” è attribuita alla difficile situazione del mercato finanziario e di quello immobiliare. Il debito pubblico comincerebbe a scendere, sia pur lievemente, gia’ dal 2014 (al 132,8 per cento del pil), nonostante ulteriori pagamenti di debiti pregressi per 20 miliardi”. La riduzione proseguirebbe poi ”in modo piu’ marcato negli anni successivi, portando nel 2017 il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto al 120,1 per cento (117,3 nel DEF di aprile)”. Il profilo programmatico delineato nella Nota di aggiornamento e’ ”sostanzialmente coerente con le nuove regole di bilancio europee, incentrate sull’andamento strutturale dei conti pubblici e sulla dinamica del debito”, dice il Bollettino Economico. Per l’anno in corso e per il 2014 il quadro macroeconomico delineato dal governo presenta limitati scostamenti rispetto alle previsioni della Banca d’Italia pubblicate lo scorso luglio, che hanno trovato alcune conferme nelle informazioni congiunturali successive. Per gli anni 2015-17 si delinea una crescita superiore alle previsioni di consenso, in quanto si assume il pieno realizzarsi degli effetti delle riforme strutturali introdotte nel passato biennio e un significativo miglioramento degli spread sui nostri titoli di Stato”. FAMIGLIE PRUDENTI – ”I comportamenti di spesa restano assai prudenti, anche se e’ sensibilmente migliorato il clima di fiducia delle famiglie. In primavera il reddito disponibile ha ripreso a scendere, sebbene in misura modesta; la propensione al risparmio si e’ mantenuta su valori prossimi a quelli registrati nei primi tre mesi dell’anno, quando ha segnato un marcato rialzo”. Cosi’ il Bollettino Economico della Banca d’Italia diffuso oggi. ”Nel secondo trimestre del 2013 i consumi hanno segnato una nuova flessione (-0,4 per cento sul periodo precedente), anche se piu’ contenuta rispetto a quella registrata in media negli ultimi due anni”, si legge. Si e’ sensibilmente ridotta – secondo la Banca d’Italia – la spesa per beni semidurevoli, mentre si e’ attenuata la caduta di quella per beni non durevoli; gli acquisti di servizi e beni durevoli hanno pressoche’ ristagnato”. ”Nello stesso periodo il reddito disponibile delle famiglie consumatrici e’ tornato a diminuire (-0,7 per cento in termini reali sul trimestre precedente), annullando il rialzo segnato nei primi tre mesi dell’anno”, sottolinea il ‘Bollettino’. Dopo essere cresciuta di quasi un punto percentuale nei mesi invernali, la propensione al risparmio si e’ sostanzialmente stabilizzata (al 9,4 per cento). Nei mesi estivi la spesa delle famiglie e’ stata ancora debole. In luglio il volume delle vendite al dettaglio e’ rimasto pressoche’ stabile; le immatricolazioni di autoveicoli sono tornate a diminuire nel terzo trimestre. PRESTITI ANCORA GIU’ – I prestiti bancari alle imprese (al lordo delle sofferenze e dei pronti contro termine) si sono ulteriormente ridotti; alla fine di agosto la variazione sui dodici mesi era pari a -4,6 per cento. Il calo ha interessato sia le imprese di piccole dimensioni,sia quelle medio-grandi. I debiti complessivi delle societa’ non finanziarie continuano ad attestarsi attorno all’80 per cento del pil. E’ quanto pubblica la Banca d’Italia nel Bollettino Economico diffuso oggi. Nel secondo trimestre – si legge – la raccolta obbligazionaria netta delle imprese italiane si e’ lievemente ridotta (3,4 miliardi di euro, da 3,8 del trimestre precedente. Tuttavia, secondo dati preliminari di fonte Dealogic relativi alle sole emissioni lorde, nel terzo trimestre si sarebbe registrato un marcato aumento dei collocamenti obbligazionari da parte di societa’ facenti capo a gruppi italiani (10 miliardi, contro 3 nel trimestre precedente). PIL, SVOLTA A FINE ANNO – Serve stabilita’ per agganciare la crescita e va proseguito il processo di riforme. ”Segnali qualitativi positivi” per l’economia italiana sono emersi negli ultimi mesi, anche in virtu’ del miglioramento del quadro economico dell’area euro. ”Nel trimestre estivo il ritmo di caduta del Pil dovrebbe essersi pressoche’ annullato. Si profila, in linea con il quadro prefigurato nel Bollettino Economico dello scorso luglio, la possibilita’ di un’inversione di tendenza dell’attivita’ economica entro la fine dell’anno, cui la ripresa degli investimenti fornirebbe un contributo significativo”. E’ quanto si legge nel Bollettino Economico diffuso oggi dalla Banca d’Italia. ”L’attivita’ economica sta finora beneficiando del buon andamento delle esportazioni”, spiega il ‘Bollettino’, mentre sotto il profilo finanziario il ” Consiglio della Bce – si legge – e’ pronto a impiegare tutti gli strumenti, incluse nuove operazioni di rifinanziamento, per mantenere i tassi a breve termine su livelli coerenti con le prospettive di inflazione nel medio periodo”. In Italia inoltre, ”le condizioni sul mercato dei titoli di Stato sono migliorate dall’estate, riflettendo anche il rafforzamento delle prospettive di crescita dell’area dell’euro”. Restano, tuttavia, ”esposte all’evoluzione del quadro interno”, si sottolinea nel documento Bankitalia. A settembre, con l’aumento dell’incertezza politica, ”il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi e’ temporaneamente aumentato. In ottobre e’ tornato a scendere; era circa 230 punti base alla meta’ del mese”. MODERATA SPINTA IVA SU INFLAZIONE – A settembre l’inflazione e’ scesa allo 0,9 per cento sui dodici mesi, un livello molto basso nel confronto storico; le pressioni dal lato dei costi restano deboli. L’aumento dell’Iva, entrato in vigore all’inizio di ottobre, eserciterebbe una temporanea spinta al rialzo dell’indice dei prezzi al consumo pari, nell’ipotesi di traslazione totale, a meno di mezzo punto percentuale. E’ quanto pubblica la Banca d’Italia nel Bollettino Economico diffuso oggi. ”Le tensioni sull’offerta di prestiti – si legge – restano un freno alla ripresa. La flessione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie e’ proseguita; qualche segnale di attenuazione delle difficolta’ di accesso al credito e’ riportato dalle imprese nei sondaggi, ma l’offerta di prestiti, che continua a risentire del peggioramento del rischio di credito dovuto al prolungarsi della recessione, e’ destinata a migliorare solo gradualmente”. Per quanto riguarda ancora le banche ”le condizioni del credito – si legge – restano tese”. La congiuntura economica sfavorevole continua a incidere negativamente sulla qualita’ degli attivi bancari e contiene la redditivita’ degli intermediari. Tuttavia cresce la raccolta al dettaglio; la posizione patrimoniale e’ migliorata nel primo semestre. La tenuta del sistema bancario italiano e la sua capacita’ di fronteggiare scenari macroeconomici avversi e’ stata confermata dal Financial Sector Assessment Program del Fondo monetario internazionale. La BCE sta per avviare la valutazione (comprehensive assessment) delle condizioni delle banche che, con l’entrata in funzione del meccanismo unico di supervisione, saranno vigilate in forma accentrata”. RISPETTARE OBIETTIVI BILANCIO – Serve rispetto scrupoloso degli obiettivi di bilancio. La raccomandazione viene da Palazzo Koch.”E’ essenziale non disperdere le opportunita’ offerte dal miglioramento del quadro congiunturale dell’area dell’euro e dai primi segnali di stabilizzazione in Italia”, per agganciare la crescita. ”Le politiche di sostegno alla liquidita’ delle imprese stanno avendo effetti favorevoli. L’impegno a promuovere la crescita nell’ambito di un disegno riformatore coerente e sistematico e il rispetto scrupoloso degli obiettivi di bilancio rimangono – si legge nel ‘Bollettino’ – elementi cruciali per sciogliere i nodi che soffocano la capacita’ competitiva dell’economia italiana”. Il Bollettino Economico infine fa un richiamo all’Unione bancaria. ”Il rafforzamento dell’assetto istituzionale europeo, di cui l’Unione bancaria e’ una tappa fondamentale, dovra’ – spiega Bankitalia – anch’esso contribuire al raggiungimento di condizioni piu’ distese sui mercati finanziari nell’area dell’euro e nel nostro paese, concorrendo a interrompere la spirale negativa tra rischio sovrano e banche.