L. Stabilità. Longobardi (Unimpresa), è inutile cura omeopatica serviva intervento chirurgico

"Avevamo chiesto interventi chirurgici, sia sul versante della spesa pubblica sia sul fronte delle tasse, e invece ci troviamo di fronte a una manovra che appare un inutile mix di cure omeopatiche per l’economia italiana". Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta la legge di stabilità approvata ieri dal Governo. "Nei numeri, appena 27,5 miliardi di euro in tre anni, e nella qualità delle misure, il disegno di legge licenziato dal consiglio dei ministri è chiaramente timido. Ci sono segnali positivi, come la riduzione del cuneo fiscale, ma non sufficienti a rimettere in condizione le imprese e i lavoratori di guardare con serenità al futuro" aggiunge Longobardi. "Il quadro è drammatico e necessità di una cura shock. In questo senso avevamo presentato proposte all’Esecutivo che tuttavia sono rimaste disattese" spiega ancora il presidente dell’associazione. "Ci riserviamo un’analisi più dettagliata sul testo definitivo del provvedimento, ma le prime indicazioni e le bozze sono insoddisfacenti" dice il presidente di Unimpresa.

Unimpresa nei giorni scorsi ha presentato un documento con quattro suggerimenti: sterilizzazione fiscale e contributiva delle variabili retributive. Rilancio della certificazione dei contratti di lavoro. Incentivi alle start up, al lavoro autonomo giovanile oltre che alle imprese costituite da lavoratori in mobilità o coperti da indennità Aspi. Razionalizzazione del sistema dell’articolazione della contrattazione collettiva. "Speriamo – conclude Longobardi – che il nostro documento venga preso in considerazione nelle competenti commissioni parlamentari durante l’esame del ddl stabilità"