Legge stabilità vale 27,3 mld in tre anni

Ventiquattro miliardi e seicento milioni di euro nel triennio 2014-2016 (8,6 mld per l’anno prossimo). E’ quanto reperisce la legge di Stabilità al vaglio del Consiglio dei ministri e che dispone interventi per 27,3 miliardi, sempre nel triennio (11,6 nel 2014). I 2,7 miliardi mancanti arriveranno dal ”premio degli impegni assunti con Bruxelles”, come ha dichiarato il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Gli interventi triennali comprendono 14,6 miliardi per sgravi fiscali, di cui 5 per i lavoratori e 5,6 per le imprese, oltre a 1 miliardo per ristrutturazioni edilizie ed ecobonus. Undici miliardi e duecento milioni serviranno invece per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali e 1,5 mld per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale. Nel solo 2014, per la tanto dibattuta riduzione del cuneo fiscale, sono messi a disposizione 2,5 mld di euro: 1,5 mld per ridurre l’Irpef sulle fasce medio-basse, 40 milioni per ridurre l’Irap sulla quota lavoro e 1 mld per ridurre i contributi sociali sulle imprese. Gli sgravi fiscali ammontano in tutto a 3,7 mld, in quanto comprendono anche 1 mld di trasferimenti ai Comuni per ridurre il prelievo della service tax, 130 milioni per l’Iva sulle cooperative sociali e 70 milioni per i contratti che seranno trasformati da tempo deteminato a tempo indeterminato. La legge di Stabilita’ ha lo scopo dichiarato di ridurre il prelievo per famiglie e imprese come anche la pressione fiscale, che passera’ dal 44,3% al 43,8 nel 2015 al 43,3% nel 2016. Tra gli altri obiettivi, quello di ridurre l’incidenza della spesa pubblica primaria sul Pil dal 46% del 2013 al 45,5% del 2014. Per quanto riguarda le coperture, sono stati evitati i tagli alla sanita’ e gli 8,6 miliardi reperiti per il 2014 si dividono in 3,5 mld da tagli di spesa (al bilancio dello Stato e alla spesa delle Regioni), 3,2 da dismissioni, rivalutazione cespiti e partecipazioni e trattamento delle perdite, mentre 1,9 da interventi fiscali, quali l’aumento del bollo sulle attivita’ finanziarie, il visto di conformita’ per le compensazioni sulle imposte dirette e interventi sulle agevolazioni fiscali. Il governo poi precisa che sono in programma interventi che determineranno entrate di natura straordinaria, attualmente di difficile quantificazione e che verranno utilizzate per il rimborso di ulteriori quote di debiti commerciali in conto capitale ed eventualmente per altre finalità di natura non strutturale. La manovra, come sottolineato in conferenza stampa a Palazzo Chigi dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, consente di raggiungere l’obiettivo di indebitamento netto indicato nella Nota di aggiornamento del DEF. ”Il disavanzo – spiega il governo – nel 2014 risultera’ pari al 2,5 per cento del PIL, per effetto di misure di sostegno all’economia pari allo 0,2 per cento del prodotto. La Legge di stabilita’ include inoltre una norma che definisce interventi strutturali dell’ordine di 3 miliardi l’anno nel triennio 2015-17 al fine di raggiungere il saldo programmato per il 2015, 2016 e 2017 (rispettivamente 1,6%, 0,8% e 0,1% del PIL)”.