
IVA e IMU pagati dal contribuente salveranno i conti dello Stato perchè consentiranno di riportare il deficit sul PIL al di sotto del 3%, come da impegni presi con la UE. La prima tassa, l’IVA è già operativa, e porterà circa 1 miliardo entro fine anno (4,2 miliardi annui), la seconda rata dell’IMU (2,2 miliardi) dovrebbe scattare a novembre se il Governo non la rinvierà e, in questa situazione, è difficile pensare a un decreto che abolisca l’IMU. Sarà contenta la UE, e probabilmente, il ministro dell’Economia, Saccomanni. Non sappiamo dire dei contribuenti. Abolire queste tasse significa ritrovarcele il prossimo anno in un verso o nell’altro (service tax, aumento addizionali, ecc). Ovviamente di miglioramento della spesa pubblica non se ne parla. L’unica riforma strutturale del governo Monti è stata quella della razionalizzazione dei tribunali (969 uffici, fra tribunali, procure e sedi distaccate) ma non tutti sono d’accordo, infatti, nove Regioni hanno depositato un referendum per abolire la riforma. La luce in fondo al tunnel che si vede non è quella del sole ma del treno che arriva.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc