Il caso nullafacenti alla Regione finisce sui giornali e le carte attese da sei mesi arrivano in 4 giorni

Il caso finisce sui giornali e le carte che attendeva da oltre sei mesi arrivano nello spazio di quattro giorni. Protagonista la parlamentare del M5S all’Ars Angela Foti, che giovedì scorso è stata costretta a chiamare i carabinieri dopo una mezza giornata di vani tentativi di rintracciare un interlocutore all’assessorato alla Famiglia e ai Servizi sociali per avere lumi sull’incartamento sulle Ipab che inseguiva da febbraio. Il deputato ha anche scritto una nota all’assessore Valenti e al direttore del personale dell’assessorato delle Autonomie locali e al presidente della Regione per segnalare la presenza di “svogliati e nullafacenti che albergano comodamente nei palazzi del potere senza che chi di dovere adotti misure idonee”. La notizia è finita sui giornali e, evidentemente, deve avere accelerato l’iter della pratica. Come per magia, infatti, le carte che viaggiavano col freno a mano tirato hanno indossato gli stivali delle sette leghe per arrivare sulla scrivania del deputato appena quattro giorni dopo che i media avevano acceso i riflettori sulla vicenda. “E’ assurdo – commenta Angela Foti – che per dialogare con le istituzioni si debba ricorrere al potere mediatico. Spero che questa non sia la regola e che in futuro situazioni del genere non accadano mai più”. La caccia alle “carte” sulle Ipab dell’onorevole Foti risale al primo di febbraio. "E’ vergognoso”, commenta, “Mesi e mesi ad aspettare risposte che non arrivano , fax che si perdono, telefoni fuori posto, lettere di rimostranza. Tutto inutile, un muro di gomma e tanto silenzio”. Fino all’esplosione mediatica e all’inaspettato arrivo della documentazione a ridosso di Ferragosto.