Berlusconi potrebbe dimettersi da senatore e chiedere la grazia

Apprezzamento da parte di Pd, Pdl e Scelta civica della nota del presidente Giorgio Napolitano a proposito della condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale. Il Capo dello Stato riconosce il ruolo politico del leader del centrodestra, richiama al rispetto delle sentenze della magistratura, ritiene un grave errore mettere a soqquadro il quadro politico con elezioni anticipate, sottolinea come non sia il carcere il luogo dove scontare la pena, ricorda che in caso di presentazione di una domanda di grazia – finora non pervenuta – quest’ultima verra’ esaminata con attenzione. La nota di ieri sera del Quirinale ha nettamente spostato il dibattito dal piano della esecuzione di una sentenza definitiva (rimangono le polemiche sul caso Esposito dopo la sua intervista a Il Mattino), al piano politico ed e’ questo il risultato netto ottenuto dal centrodestra. Dopo le dichiarazioni di Fabrizio Cicchitto e Mariastella Gelmini che ricordano come la nota del Quirinale lasci aperti ”spazi significativi per quello che riguarda il futuro” e riconosca che ”il problema dell’agibilita’ politica di Berlusconi sia una questione schiettamente politica”, gli occhi sono ora puntati sulla possibile reazione ufficiale dello stesso ex premier, sempre in bilico tra realismo e fughe in avanti. Secondo le indiscrezioni, Berlusconi si sarebbe riunito ieri sera con i suoi avvocati ad Arcore per definire la strategia per i prossimi giorni. Sarebbe prevalsa la linea della moderazione che non prevede nell’immediato nuove esternazioni contro la magistratura. Il leader del Pdl teme tuttavia che non ci siano possibilita’ di evitare il pronunciamento di palazzo Madama sul problema della sua decadenza da senatore. Resta percio’ insoluto il tema dell’ agibilita’ politica. Da qui l’ipotesi di dimissioni dal Senato accompagnae dalla richiesta della grazia facendo riferimento all’ultima parte della nota di Napolitano in cui precisa a questo proposito che ”ad ogni domanda in tal senso, tocca al Presidente della Repubblica far corrispondere un esame obbiettivo e rigoroso – sulla base dell’istruttoria condotta dal ministro della Giustizia – per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che, senza toccare la sostanza e la legittimita’ della sentenza passata in giudicato, possono motivare un eventuale atto di clemenza individuale che incida sull’esecuzione della pena principale”. Ma sull’eventualita’ di chiedere la grazia Berlusconi non sarebbe del tutto convinto perche’ a suo parere verrebbe interpretata come una dichiarazione di colpevolezza. La nota del Quirinale rende comunque piu’ difficile per il Pdl decidere una linea opposta a quella della moderazione mettendo in discussione il quadro politico con nuove elezioni anticipate, nonostante sia partita in questi giorni la campagna di rilancio di Forza Italia con grandi manifesti fatti affiggere nelle principali citta’ italiane e gli striscioni aerei che dovrebbero fare la loro comparsa in questi giorni di Ferragosto sulle spiagge piu’ famose. Soddisfatto per la posizione di Napolitano e’ pure Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, che non esclude la richiesta della grazia: ”Apprezzamento in particolare per il riconoscimento che viene fatto del ruolo di Berlusconi come leader incontrastato del centrodestra. E anche perche’ non si escludono soluzioni, facendo un richiamo a procedure note e a un eventuale esercizio del potere di grazia e commutazione della pena. Il Capo dello Stato dimostra una grande sapienza politico-giuridica”. Da parte del Pd c’e’ soddisfazione. Per il segretario Guglielmo Epifani, quella di Napolitano e’ una dichiarazione ”chiara nei suoi termini per le preoccupazioni di una eventuale crisi di governo” e ”in generale rispettosa di tutti i ruoli: da quello della divisione dei poteri, alla presa d atto delle sentenze definitive a quelle che sono prerogative del Capo dello Stato”. Dello stesso tono la reazione di Scelta Civica. ”Le parole di Napolitano, equilibrate ma risolute e precise, richiamano al senso dello Stato e non possiamo che augurarci che tutti se ne dimostrino all’altezza”, mette in rilievo il portavoce Benedetto Della Vedova. A differenziarsi e’ il M5S. Il senatore Vito Crimi avverte che se dovesse arrivare un atto di clemenza da parte del presidente Napolitano il suo movimento potrebbe avviare la procedura di impeachment contro il Capo dello Stato. Replica Gelmini: ”Gravi, inutili, interessate pressioni da parte di grillini e Di Pietro sul Colle. Siamo sicuri che Napolitano non si fara’ intimidire da chi ha come obiettivo nella vita quella di eliminare Berlusconi per via giudiziaria”.