AssoTutela: Sanità, non è modello Lazio è modello tasse

“L’ennesimo schiaffo ai cittadini. La sanità del Lazio si risana a suon di tasse, ticket e prelievi dalle tasche dei cittadini”. Ė l’amaro commento del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato alla pubblicazione del decreto commissariale 314 sul Bollettino ufficiale della Regione. “Una lista di prestazioni specialistiche di eccellenza, ovvero quelle più difficili da prenotare, con le più lunghe liste di attesa e più care per importo del ticket, lievitano a causa di costi aggiuntivi per risanare il disastrato bilancio regionale. Ė veramente troppo per i cittadini. Per un ticket sopra i 50 euro l’aumento va dai 15 ai 35, tra i 76 e i 100 la forbice di aumento è compresa tra i 25 e i 30 mentre le prestazioni che attualmente superano i 100 euro avranno un aggravio di 35 euro. Davvero intollerabile. E quanto hanno risparmiato alla Regione Lazio sui costi della politica? Quanto si è sacrificato sui pingui stipendi dei consiglieri regionali? Per non parlare delle consulenze, della proliferazione degli uffici, della immancabile spartizione degli incarichi. Il sistema non regge più, neanche se ammansito dagli ipocriti eufemismi che, sotto il termine di rimodulazione, nascondono vere e proprie insidie per i residenti del Lazio alle prese con la malattia”. Il termine rimodulazione infatti significherà l’applicazione di un decreto voluto dal precedente commissario Filippo Palumbo che, salvo revisioni o modifiche, dovrebbe portarci al pareggio di bilancio nel 2015. “Ci auguriamo – conclude Maritato – che il fardello che Zingaretti si è ritrovato possa essere riveduto a tutela della salute e dell’equità, evitando di penalizzare chi non se lo può permettere”.