
Ieri sul lavoro e il ruolo della Cgil, oggi sul caso del Monte dei Paschi di Siena: la campagna elettorale entra nel vivo (sui vota tra un mese esatto) e si riscaldano gli animi tra Monti e il Pd. Eppure analisti e sondaggi li indicano come "bedfellows" all’indomani delle elezioni. E’ il Professore che accende i fuochi delle polemiche. Apre la giornata politica andando a Radio Anch’io e spara ad alzo zero sulle vicende che investono la banca piu’ antica d’Europa. Ieri Pier Luigi Bersani si sgolava a ripetere che il Pd non c’entra nulla? Ecco la risposta del presidente del Consiglio: "Non voglio attaccare Bersani, ma il Pd c’entra nella questione Mps. Il Partito democratico è coinvolto in questa vicenda perchè ha sempre avuto grande influenza sulla banca attraverso la sua fondazione e il rapporto storico con il territorio culturale e finanziario senese". Più che piccate le repliche da parte del Pd. Per tutte vale quella del tesoriere Antonio Misiani. Il quale ricorda a Monti che lui ha in lista nientemeno che "Alfredo Monaci, già membro del Cda di Mps dal 2009 al 2012 con Mussari". Conclusione: "la smetta di dare lezioni" e sia piu’ cauto. Sicuro dell’efficacia della battuta, lo stesso Bersani commenta piu’ tardi felpato: "Monti trova un difetto al Pd tutti i giorni, per un anno non ne ho mai sentiti". Questa pero’ non e’ l’unica uscita di Monti che dispiaccia al centrosinistra. C’e’ anche quella porta aperta ad un dialogo postelettorale con il Pdl che fa aggrottare piu’ di un sopracciglio.
"E’ un ‘va dove ti porta il cuore’", commenta Nichi Vendola, che ama le citazioni letterarie. E se Monti si affretta a spiegare che dialogo con il Pdl non significa apertura alla persona di Silvio Berlusconi, questa volta e’ Angelino Alfano che taglia corto: "Se lo scordi". Il che fa da controcanto all’affermazione di 24 ore fa di Bersani. Il quale, messo di fronte all’ipotesi di scegliere Monti e mollare Vendola dopo le elezioni, aveva risposto senza troppe galanterie: "Monti se lo tolga dalla testa".