PD, BERSANI LANCIA LO SLOGAN: “L’ITALIA GIUSTA”

Dopo il lancio della candidatura Grasso, Pierluigi Bersani presenta lo slogan con cui il Pd cercherà l’affermazione al voto di febbraio: “L’Italia giusta”. Il claim della campagna affianca il primo piano del segretario Pd in un manifesto a sfondo grigio. Visibile sul profilo twitter dello stesso Bersani che nel post dedicato scrive: “L’Italia giusta, l’Italia che bisogna costruire e a cui gli italiani hanno diritto”. Il Pd, che assieme a Sel celebra la due giorni di primarie per la scelta dei candidati al Parlamento, aveva presentato la candidatura di Piero Grasso, già titolare della procura antimafia, sicuro capolista alle prossime elezioni anche se non si sa ancora dove. “Un grande partito deve essere un’infrastruttura per la riscossa civica del Paese – spiegava Bersani presentando il nuovo ‘acquisto’ -. Le nostre parole bandiera sono moralità e lavoro: mi piace molto che questa campagna elettorale cominci con un segnale forte su questa assoluta priorità. Il procuratore Grasso è in grado di raffigurarla come pochi alti”. Il magistrato “sarà capolista, dobbiamo ancora valutare in quale circoscrizione”. Bersani ha anche annunciato che “questa prima scelta avrà un seguito. Ospiteremo altri protagonisti di questa riscossa civica”. Dopo il segretario del Pd, ha preso la parola Grasso, che ha ripercorso le fasi della decisione di candidarsi: “Non ho mai escluso una possibilità del genere. Avrei preferito una lista civica nazionale in cui portare idee, rinnovamento. Voglio entrare da cittadino – ha proseguito – e non da magistrato. Potrei stare fino al primo gennaio del 2020, ma ho sempre detto che il magistrato non deve farsi etichettare da nessun colore politico, e quindi, coerentemente ho dato dimissioni irrevocabili dall’ordine giudiziario. Mi sono dichiarato disponibile – ha aggiunto – senza porre alcuna condizione. Aspetto istruzioni, la mia è una disponibilità piena, ampia. Ho maturato una visione delle cose che posso mettere al servizio di un paese che ha raggiunto il massimo della confusione”. Grasso è poi entrato nel merito delle proprie intenzioni: “È un progetto di rivoluzione del sistema-giustizia. Penso che l’Italia ha una carenza di progettualità. Abbiamo bisogno di progettare una giustizia che è trasversale. Oggi possiamo veramente pensare di cambiare questo paese. Ho trovato una casa e mi sento veramente a mio agio”. Poi, commosso, Grasso ha voluto ringraziare quanti hanno collaborato con lui nella sua lunga carriera di magistrato: “Colgo l’occasione per ringraziare tutti i colleghi e tutte le forze di polizia. Mi auguro che nel nostro paese le persone migliori possano trasversalmente essere d’accordo”. Intanto Partito democratico e Sel si lanciano da oggi nella due giorni di primarie indette per selezionare il 90 per cento degli aspiranti a un seggio in Parlamento (il restante 10 per cento viene deciso dalle segreterie). Sul voto pesano le incognite della partecipazione – in pieno periodo festivo – e gli interrogativi sul destino di chi rimarrà fuori: il regolamento vuole infatti che gli sconfitti non saranno in nessun modo riammessi alla contesa.