GESù NON DIFESO CON ARMI, SUO REGNO è DI SERVITORI

‘Gesù non vuole essere difeso con le armi’, non vuole ‘stabilire il suo regno con le armi e la violenza’, e ‘il regno di Dio è un regno completamente diverso da quelli terreni’. Lo ha voluto sottolineare il Papa celebrano la messa con con i sei nuovi cardinali che ha creato ieri. Riflettendo sull’incontro tra Pilato e Gesù, inoltre, il Papa ha rimarcato che il regno Dio ‘è un regno di servitori’. Benedetto XVI ha osservato come un ‘uomo di potere’ come è Pilato resti ‘sorpreso davanti a un uomo indifeso, fragile, umiliato, come è Gesù’, sorpreso perchè sente parlare di un ‘regno di servitori’. Papa Ratzinger ha ricordato che ‘Gesù non ha nessuna ambizione politica’, che il suo regno ‘non si basa sulle armi e sulla violenza’ e che questo si capisce benissimo dopo l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando la folla ‘è delusa, non comprende’. Nel Getsemani inoltre, quando Pietro sfodera la spada per iniziare a combattere per difendere Cristo, questi lo ferma: ‘non vuole essere difeso con le armi, ma vuole compiere la volontà del Padre fino in fondo e stabilire il suo regno non con le armi e la violenza, ma con la apparente debolezza dell’amore che dona la vita’. Pensando a un ‘regno completamente diverso da quelli terreni’, e davanti a un uomo umiliato e indifeso, Pilato si interroga su che tipo di regno sia un ‘regno di servitori’. La ‘regalità che Gesù ‘annuncia esplicitamente davanti al procuratore romano’, spiega il Pontefice, ‘è la regalità della verità, l’unica che dà a tutte le cose la loro luce e la loro grandezza’.