PRIMARIE CS: BERSANI, PARTIREMO DA LAVORO E MORALITà

‘Moralità e lavoro: si deve partire da qui. La fiducia dei cittadini, quella che oggi si è persa, è un fattore primario della coesione, e dunque dell’economia. La lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, la legalità, la sobrietà nei costi della politica, lo snellimento della Pubblica amministrazione, la legge sulla trasparenza dei partiti, la legge sul conflitto di interessi a tutti i livelli, le riforme istituzionali non sono solo i capitoli di un riscatto della moralita’ pubblica’. Lo afferma il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un’intervista all’Unità. Sul lavoro ‘ci giochiamo tutto, compresa la nostra coesione come società. Da dieci anni il lavoro declina, i livelli di occupazione delle donne e dei giovani sono inaccettabili. Questa e’ la priorita’ delle priorita’, su cui far convergere gli sforzi del Paese’, sottolinea Bersani, secondo cui la ricostruzione dell’Italia ‘passa anche da un nuovo sistema politico’. Il candidato alle primarie del centrosinistra respinge la contrapposizione tra sinistra riformista e sinistra radicale.
‘Guai se restassimo prigionieri delle contrapposizioni di ieri’, avverte. ‘Saremo riformisti. Ma non si e’ riformisti senza essere radicali in alcuni passaggi cruciali’. In tema di alleanze, ‘spero che dal Centro arrivi una proposta unitaria e innovativa’, dice, ‘ma il Pd e’ troppo grande perche’ qualcuno immagini di usarlo come salmeria’.
Bersani rimarca il valore delle primarie. ‘Abbiamo costruito un grande evento democratico che segnera’ questa stagione piu’ di quanto oggi non si percepisca. Dara’ dignita’ e forza all’ Italia in Europa, sara’ un segno di riscossa del Paese’, dichiara. ‘Queste primarie hanno smentito uno dei paradigmi della Seconda Repubblica, la contrapposizione tra partito e societa’ civile’.
Il leader del Pd oggi interviene anche con un’intervista sul Secolo XIX in cui avverte sui rischi nel caso in cui il premier si schierasse. ‘Sul piano politico, cosa potrebbe succederebbe se in qualche modo il nome di Monti, il suo profilo, fosse buttato nella mischia? Non lo so. E’ chiaro che in campagna elettorale vengono fuori elementi divisivi, questo va da se’. E se si partecipa a un gioco di parte, le cose possono diventare difficili’. Anche sulla candidatura dei ministri tecnici, aggiunge, serve prudenza. ‘Bisogna ricordare che ci sono ancora dei mesi prima delle elezioni e bisogna continuare a governare’.