Emendamenti bipartisan salvano i farmaci “griffati”

Nuovo braccio di ferro tra parlamento e governo: si potrebbe cancellare infatti, grazie a emendamenti bipartisan, la norma che obbliga i medici a inserire nella ricetta il nome del principio attivo del farmaco: in questo modo si salvano quelli "griffati". "I medici potranno continuare a prescrivere liberamente le più costose pillole ‘griffate’ e i cittadini riprenderanno a pagare di tasca propria la differenza di prezzo rispetto ai più economici medicinali generici. Tornando probabilmente a spendere quei 900 milioni di euro l’anno, che hanno fino a oggi sborsato per acquistare i farmaci gratuiti di fascia A. La battaglia è ancora aperta – scrive La Stampa – ma la lobby del farmaco sembra essere riuscita ad assestare il colpo sulla norma introdotta questa estate con la spending review, che obbliga i dottori a indicare nella ricetta solo il nome del principio attivo farmaceutico. Lasciando al cittadino la libertà di optare per il medicinale ‘logato’ a prezzo più alto, salvo accollarsi la differenza. Ora però un emendamento ‘bipartisan’ al decreto sviluppo sembra fare piazza pulita della norma pro-generico. Il Ministro della salute, Renato Balduzzi frena ma la frittata sembra fatta. La proposta che trasforma l’obbligo di prescrivere il generico in ‘facoltà porta infatti la firma di Udc, Lega, Pdl e Pd, anche se nel partito di Bersani sono subito arrivati i primi distinguo su una manovra che si è tentato di far passare alla ‘chetichella’ con la solita votazione notturna. E con tanto di imprimatur del sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, che in commissione industria ha espresso il suo assenso agli emendamenti. ‘Quella del sottosegretario non e’ la posizione del governo. E comunque non e’ la mia’ si e’ affrettato a dire un Balduzzi palesemente irritato per l’ennesimo blitz pro-industria. Solo poche settimane fa infatti dal ‘suo’ decretone sanita’ era saltata un’altra norma che agitava i sonni degli industriali della pillola: quella che consentiva di prescrivere i medicinali ‘off label’, ossia autorizzati per alcune indicazioni terapeutiche ma efficaci anche per altre, quando il loro prezzo risultava piu’ conveniente".

"La norma sui generici – si legge ancora sul quotidiano torinese – ‘e’ equilibrata e non ci sono ragioni per non continuare sulla strada della valorizzazione del farmaco equivalente che fa risparmiare i cittadini e l’Ssn’, ha messo in chiaro il Ministro. Non senza rimarcare ‘l’ambizione di poter contribuire a formare l’opinione collegiale del governo’.
Certo e’ che dovra’ battagliare parecchio perche’ come rimarcato dal presidente Cesare Cursi ‘in commissione sembra esserci molta determinazione a difendere l’industria farmaceutica che investe e crea lavoro’. E poi ‘il ministro e’ il ministro ma c’e’ il Parlamento’. Intanto pero’ una mano a Balduzzi l’hanno tesa i diretti interessati, i produttori dei medicinali generici, che accogliendo una sollecitazione dello stesso ministro hanno garantito la riduzione dei prezzi delle pillole ‘no logo’. ‘I prezzi dei medicinali generici scenderanno in media del 5% nel corso del 2013, generando risparmi per pari a 250 milioni l’anno per l’Ssn’, ha annunciato una nota di Assogenerici. Bisognera’ vedere se il vantaggio sara’ anche per i cittadini, che oggi pagano le differenze di prezzo e che continueranno a pagarle se passeranno gli emendamenti ‘salva-griffati’". –