Cei: non possiamo rassegnarci a dilagare convivenze pre-matrimonio

‘Non possiamo rassegnarci a un generale senso di impotenza di fronte al dilagare’ del fenomeno della convivenza prima del matrimonio, che ‘coinvolge sempre più persone verso le quali la comunità cristiana deve sviluppare una prudente attenzione pastorale’: è quanto si legge negli ‘Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia’ preparati dalla Conferenza episcopale italiana e presentati oggi ad Assisi. ‘Oggi – si legge nel documento – molte coppie si presentano a chiedere il matrimonio cristiano e a compiere il cammino di preparazione in una condizione di convivenza. E’ una situazione che richiede un’ulteriore riflessione, per assumere un criterio pastorale unitario e appropriato’. Secondo il documento Cei, oggi si assiste a una ‘specie di ‘paralisi del desiderio’: quasi che i grandi desideri restino come paralizzati senza riuscire a formulare un vero progetto di vita. Difficilmente si va a convivere avendo un progetto. Talvolta è una decisione determinata dalle circostanze, presa perche’ intimoriti dalle difficolta’. In altri casi non e’ una vera scelta, ma si e’ mossi da un’abitudine acquisita nel frequentarsi. Si cede talvolta alle distanze date dalla mobilita’ lavorativa o alla sensazione di inadeguatezza nel vivere ancora in casa con i propri genitori, nella fatica di trovarsi adulti, ma praticamente incapaci di compiere un passo decisivo. La paura prende quindi il sopravvento sul desiderio. Da una parte si vorrebbe condividere la vita con la persona che si ama, dall’altra si ha paura di legarsi in modo definitivo’.