Centro, la road map da Casini a Montezemolo al via il 18

Grande movimento nell’area di centro in vista delle elezioni. "Vanità, gelosie, rendite di posizione, primogeniture e persino una disputa intorno allo scudo crociato della Dc rendono il Grande Centro della politica italiana un posto affollato di leader e di problemi – scrive Goffredo De Marchis a pagina 18 di Repubblica – . Movimenti, partiti e pretendenti sono tenuti insieme solo dall’obiettivo finale: far tornare Mario Monti a Palazzo Chigi dopo il voto del 2013. Non è poco, ma non ci si può arrivare sparpagliati. Luca di Montezemolo e Pier Ferdinando Casini sono i protagonisti di un accordo inevitabile ma niente affatto semplice. I due, non amandosi, dovranno convivere. Lo faranno dopo il 17 novembre quando le associazioni convocate da Italia Futura terranno una convention a Roma. ‘Il giorno dopo partiranno il tavolo programmatico e quello delle candidature’, annuncia Rocco Buttiglione. Cioè, si stringe. Le due forze saranno rappresentate in parti uguali per arrivare alla costituzione della lista per l’Italia o lista Monti nell’ipotesi remota che il premier autorizzi l’uso del nome. Ma già l’appuntamento di meta’ mese e’ un’incognita. Dal gruppo "Verso la terza repubblica" infatti non sono partiti gli inviti ai politici. ‘Ci stiamo lavorando’, dicono a Italia Futura. Ma il ritardo fa passare il messaggio di una contrapposizione tra nuova politica e vecchia politica. Il 17 parleranno, tra gli altri, il ministro Andrea Riccardi, il presidente delle Acli Andrea Olivero, quello del Movimento cristiano lavoratori Carlo Costalli, il segretario della Cisl Bonanni. E Montezemolo, naturalmente. Ancora non si sa, però, se in prima fila potranno ascoltare Casini, Fini, Rutelli e altri dirigenti politici. I promotori di "Terza repubblica", il manifesto promosso dal presidente della Ferrari e dai cattolici di Todi 2, vogliono che gli attori principali siano, quel giorno, le associazioni. Verso Nord di Massimo Cacciari, Gianluca Susta, Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre, gli Indipendenti per l’Italia di Ernesto Auci, l’associazione liberale Zero Positivo, lo scrittore vincitore dello Strega Edoardo Nesi cui toccherà il compito di aprire i lavori (e che e’ un sicuro candidato alle elezioni). Ma la strada di un soggetto unico e’ obbligata.

Casini ha rotto gli indugi lanciando ieri su Twitter sei bozze di simbolo della Lista per l’Italia. Non ci sta a recitare la parte di colui che frena il cambiamento. Perciò rottama il simbolo dell’Udc

mostrando tuttavia di essere lui a dare le carte. ‘Adesso occorre un po’ di generosita’ anche da parte nostra’, dice il presidente dei centristi Buttiglione. Secondo lui, in un mese il percorso sara’ completato. Il 15 dicembre, all’Istituto Sturzo, verra’ presentato l’ultimo libro di Buttiglione. ‘Ci saranno Casini, Bonanni, Costalli, Olivero, Martinez. Sara’ una tappa fondamentale’, la saldatura tra l’Udc e Todi 2, il ritorno al protagonismo dei cattolici. Ma e’ al tavolo dove si sederanno Casini e Montezemolo che bisogna guardare. I sondaggi riservati quotano il listone di centro tra il 15 e il 20 per cento. L’appello alla "buona politica" che partira’ dal palco del 17 novembre (e i numeri delle previsioni elettorali) puntano a "stanare" parlamentari in sofferenza nel Pdl e nel Pd. Il traguardo finale resta la Grande coalizione, il Monti-bis. ‘Monti e’ il nostro scudo’, dicono. Sul ruolo e sull’agenda del Professore si e’ consumata la rottura di Italia Futura con Fermare il declino, il gruppo liberale di Oscar Giannino. Ma e’ evidente che esiste e pesa il problema di mettere insieme tante teste e tante storie. L’annuncio di un "tavolo delle candidature" puo’ diventare dirompente, pur essendo necessario a pochi mesi dal voto. Su quale percentuale presunta si lavorera’ per scegliere i candidati?
A quello stesso tavolo bisognera’ decidere se tenere lo Scudo crociato nel simbolo. ‘Io lo voglio. E non perche’ da solo vale qualche punto percentuale. Rappresenta una cultura, un orizzonte, ci servira’, dice Buttiglione. Quando hanno visto il tweet di Casini con il simbolo della Dc a Italia Futura, pero’, si sono fatti una risata. E i dirigenti di Fli come Fabio Granata hanno subito messo il veto. Siamo ancora nella fase concorrenziale, dunque, e il parterre del 17 dira’ molto sulla partenza della lista per l’Italia. Certo, dopo aver coinvolto Riccardi, Corrado Passera, Emma Marcegaglia e un bel pezzo dell’associazionismo cattolico le false partenze non sono piu’ ammesse".