INFARTO E ICTUS UCCIDONO MENO IN EUROPA MA PIù MALATI

Diminuisce in Europa il numero di infarti e ictus, ma nel futuro si soffrirà sempre di più di malattie cardiovascolari. E’ quanto rivelano le statistiche diffuse in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, frutto del lavoro congiunto della Società Europea di Cardiologia (Esc) e dell’European Heart Network, di cui per l’Italia fa parte Alt-Associazione Lotta alla Trombosi. Rispetto al 2008 è diminuito il numero di cittadini che uccisi da malattie cardiovascolari, sceso dal 48 al 47% di tutte le morti. Rispetto ai 4.300.000 morti di 4 anni fa, oggi circa 4 milioni di europei muoiono ogni anno per malattie cardio e cerebrovascolari, soprattutto ictus e infarto del miocardio, che uccidono ogni anno 1.9 milioni di persone nell’Ue. ‘Sono buone notizie ma bisogna essere cauti – commenta Panos Vardas, presidente di Esc – Perdiamo meno vite per malattie cardiovascolari rispetto al 2008, ma il problema rimane enorme. E le proiezioni evidenziano che il peso di queste malattie crescerà in futuro per l’invecchiamento della popolazione e il dilagare di stili di vita pericolosi per la salute’.
Secondo i dati di Esc, infarto e ictus sono la principale causa di morte per le donne in tutti i 27 paesi europei e per gli uomini in tutti i paesi europei, tranne che in Francia, Olanda, Slovenia e Spagna. L’ictus da solo uccide ogni anno il 15% delle donne e il 10% degli uomini. Il peso economico di queste patologie e’ enorme: 196miliardi di euro vengono spesi ogni anno, di cui il 54% in costi diretti tra ricoveri, esami e farmaci, e il resto in costi indiretti. E’ come se ogni servizio sanitario nazionale dovesse spendere 212 euro per ogni abitante.
‘La probabilita’ di avere malattie causate da trombosi – aggiunge la presidente di Alt, Lidia Rota Vender – dipende solo in parte dai nostri antenati, ma soprattutto da fattori di rischio che non sempre riusciamo a eliminare’.