Giustizia, penalisti: Riforma forense, manca segnale politico

Il Ministro della Giustizia "non ha confermato il segnale politico che era stato anticipato dalle dichiarazioni dei giorni scorsi in ordine alla possibilità di stralciare il tema forense dal regolamento delle professioni ed esprimere il parere positivo alla richiesta del Presidente Bongiorno di assegnare il progetto di riforma forense alla Commissione Giustizia in sede deliberante". Così l’Unione Camere Penali in una nota in cui si sottolinea che il Governo "ha ancora modo di ritornare su questo tema nel Cdm di domani. L’Ucpi confida che almeno in questa occasione sia compresa la necessità di riuscire a dotare l’Avvocatura di uno statuto regolato da fonte normativa primaria, restituendole così la considerazione che le spetta e che, finora, è stato tributata dal Governo, e con imbarazzante sollecitudine, solo alla Magistratura". Le difficoltà tecniche esposte dal Ministro, per i penalisti "sono superabili, e superate per altre categorie professionali, mentre l’apertura del Governo avvierebbe un dialogo proficuo e per di più foriero di risultati utili sul piano della risoluzione pratica dei problemi della giustizia. Sta al Governo decidere e prendersi la responsabilita’ delle scelte che verranno adottate". In questo quadro, l’Ucpi conferma l’astensione dalle udienze penali del 17-21 settembre, che "d’altronde – si ricorda – è stata indetta da tempo e, come ribadito dal presidente Spigarelli al Ministro, per denunciare il consuntivo assolutamente deludente della legislatura in tema di giustizia, oggi aggravato dai nuovi parametri che colpiscono il diritto di difesa dei soggetti deboli, dimezzando i compensi di chi difenda minori e poveri ammessi al patrocinio a spese dello Stato". La protesta dei penalisti, conclude la nota, "non si esaurisce, dunque, nel pur decisivo passaggio della riforma professionale, in relazione alla quale, non a caso, mentre si chiede al Governo di non frapporre ostacoli, con altrettanta nettezza si chiede al Parlamento di approvarla al più presto possibile e comunque entro la presente legislatura".