Cicchitto: Rilancio ma senza smontare il partito

"Non possiamo smontare il Pdl e tornare alla Forza Italia del 1994, anche perchè sarebbe un’operazione impossibile". Lo sottolinea il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto, in un intervento sul Giornale. "Del Pdl – osserva – si può cambiare il nome e il simbolo ma non può essere smontato nel suo meccanismo associativo di fondo costituito dall’incontro fra l’area politica di Forza Italia, quella derivante da An e quella espressa da formazioni minori. Poi andrà realizzata una giusta combinazione tra rinnovamento e continuità", e "dovranno essere decisivi da un lato le eventuali capacità tecniche, dall’altro il radicamento sul territorio dei soggetti protagonisti".

Per Cicchitto "adesso non si riparte da zero": "Dal 2010 a oggi Alfano, d’intesa con Berlusconi, ha rimesso in piedi un partito con un suo radicamento territoriale, con il decollo di una vita democratica interna, fondata sul tesseramento e sui congressi.
Sappiamo che esistono nuovi modi di comunicare e di far politica".

Quanto all’annunciata ridiscesa in campo di Berlusconi, "a circa un anno dalla data ‘normale’ delle elezioni non si può più tergiversare", sostiene Cicchitto, d’accordo con Alfano sul fatto che il Cavaliere "è ancora oggi il più forte candidato del Pdl".
Un’altra ipotesi "era possibile – ribadisce – qualora la messa in campo di Alfano avesse favorito la formazione di una grande aggregazione di centrodestra fra il Pdl e l’Udc". Ma "Casini, che avrebbe potuto svolgere un ruolo strategico contribuendo alla formazione di un grande partito moderato-riformista di centrodestra, ha invece preferito svolgere un ruolo tattico".