Mancano i fondi, slitta il decreto sviluppo

"Decreto sviluppo, nomine Rai, presidenza Agcom, legge anticorruzione, tenuta della maggioranza. Sono questi i dossier che fanno ballare il governo. Alle dieci di sera – si legge sul CORRIERE DELLA SERA – Monti, Grilli, Passera e Catricalà erano ancora su, a discutere di Agcom e del futuro presidente di viale Mazzini. Nelle ultime ore è circolato il nome di Lucrezia Reichlin, ma la partita non è finita. Mentre per l’autorità garante delle comunicazioni resta in pole position Angelo Marcello Cardani, il professore della Bocconi voluto da Monti. Oggi, verso l’ora di pranzo, il Consiglio dei ministri tornerà a riunirsi e nel menu ci saranno ancora la Rai e le authority, oltre al comandante generale della Guardia di finanza. La questione più spinosa è il decreto sulla crescita. Il Consiglio dei ministri si è visto ieri costretto a un nuovo rinvio, dopo un pre-vertice ristretto nell’ufficio di Mario Monti durato oltre un’ora. Mezzo esecutivo fuori dalla porta in un clima di nervosa attesa e, dentro, il nocciolo dei ministri economici, da Passera a Grilli a Patroni Griffi, impegnati in una discussione che ha preso a tratti i connotati dello scontro". Lite sui fondi. Slitta l’esame del decreto sviluppo da parte del governo. "’Si va avanti’. Il Consiglio dei ministri che doveva almeno esaminare, forse approvare, il decreto sulla Crescita e’ appena finito con un nulla di fatto, quando il ministro Corrado Passera – scrive in un restroscena il CORRIERE DELLA SERA – ne esce con il faldone ancora sotto il braccio: ‘Si va avanti’ e’ quanto dice ai suoi collaboratori. Se qualcuno pensava che il clamoroso stop al provvedimento, atteso ormai da settimane, avrebbe portato il ministro sull’orlo delle dimissioni, si e’ sbagliato. L’entourage di Passera descrive il ministro ‘determinato, concentrato, risoluto’, tralasciandone la delusione e la rabbia: ‘Che ci sta a fare un ministro per la Crescita se non puo’ fare un provvedimento sulla crescita?’ si sarebbe sfogato. Il decreto in consiglio non ci e’ nemmeno entrato e neanche oggi dovrebbe andare in discussione ma, assicurano i collaboratori, il provvedimento andrà ‘in uno dei prossimi consigli’. ‘Non e’ stato forse così per quello sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni? E quello sul beauty contest? O la separazione Snam/Eni?’ si fa notare, quasi a sottolineare che l’intento di Passera non e’ fare polemiche ma ‘lavorare sodo’. Si’, ma che e’ successo? Il nastro puo’ essere riavvolto fino a mercoledi’ notte: i tecnici del ministero, impegnati nell’ultima settimana in un braccio di ferro estenuante con quelli della Ragioneria per farsi approvare le coperture, avrebbero tirato tardi finche’ non sarebbe stata trovata la quadra. A quel punto dal ministero di Passera e’ stata fatta la diramazione ufficiale: significa che il provvedimento e’ stato trasmesso al Dipartimento degli affari giuridici e legislativi per essere girato a tutti i membri del Consiglio dei ministri affinche’ ne prendessero visione. Perche’, se e’ vero che il decreto non era nell’ordine del giorno del cdm, vi poteva entrare come fuorisacco non appena avesse ricevuto la diramazione.
Appunto. Ma ieri mattina qualcosa e’ andato storto. Le prime avvisaglie si sono avute con il ritorno alla carica della Ragioneria sulla copertura di alcune norme, si dice quelle dell’edilizia: 100-120 milioni, non di piu’. Il caso e’ esploso quando Passera si e’ accorto che il decreto non era stato diramato per tempo ai colleghi da parte del dipartimento che fa capo al sottosegretario Antonio Catricala’. Beffa finale: la versione cartacea del decreto giaceva sul tavolo del consiglio: una per ciascun ministro.
Troppo tardi perche’ potessero prenderlo in esame. A quel punto il ministro ha chiesto e ottenuto una riunione ristretta con il premier Mario Monti e con il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, motivo per cui il consiglio e’ slittato di un’ora. Il vertice sarebbe stata l’occasione per discutere delle forti resistenze registrate da parte della Ragioneria, che da un po’ di tempo a questa parte si salderebbero con quelle del sottosegretario Catricala’ e del capo di gabinetto dell’Economia, Vincenzo Fortunato. Passera avrebbe trovato ascolto in Monti e Grilli, anche se quest’ultimo avrebbe fatto notare che in un momento in cui le entrate sono sotto osservazione, gli indicatori economici virano al negativo e il terremoto porta altre spese, e’ difficile superare l’impasse con un semplice atto di volonta’. Cosi’ a Passera e’ stata data assicurazione che il provvedimento sara’ sul tavolo in una delle prossime riunioni. Solo cosi’ il consiglio ha potuto avere inizio su delega fiscale e piano per le famiglie. Oggi i ministri dovrebbero riunirsi per fare alcune nomine nel campo della difesa. La prossima settimana potrebbe essere quella buona. E intanto ‘si va avanti’".