Vaticano, Primate Messico: i tradimenti non aiutano mai

Ancora in prima pagina quella che il direttore di Repubblica Ezio Mauro definisce la guerra che si sta consumando in Vaticano come una battaglia medievale spostata nel ventunesimo secolo. "Dunque spettacolare per i media scrive Mauro – infarcita di simboli come un romanzo popolare sui poteri occulti, clamorosa nel rovesciamento pubblico di quel "segreto" che è buona parte del mistero della potestà papale fin da Bonifacio VIII che ebbe la cura e la preveggenza, dopo aver nominato il suo cameriere, di non rivelarne mai il nome, per evitare pubblici guai". "Alzando la testa un po’ sopra i confini angusti della Roma papalina e della penisola, ci si accorge – scrive Massimo Franco sul CORRIERE DELLA SERA – che lo scontro in atto in Vaticano viene letto con un’ottica un po’ diversa da quella più in voga. A livello internazionale decifrano quanto sta accadendo come ‘una congiura italiana, anzi italiota’. E col secondo aggettivo si intende accentuare un’atmosfera di intrigo e di conflitto permanente, tipici del nostro Paese. L’analisi ormai va oltre la sorte del segretario di Stato, Tarcisio Bertone, o lo scontro fra lui e la Cei. Esula dalla divisione opinabile tra ‘riformatori’ e ‘conservatori’. Ridimensiona perfino il siluramento brutale del presidente dello Ior, la ‘banca vaticana’, Ettore Gotti Tedeschi. Sarebbero tutti schemi fuorvianti: quasi depistaggi. La convinzione e’ che quanto sta accadendo configuri un’operazione mirata a piegare Benedetto XVI in vista del prossimo Concistoro che designera’ altri cardinali per il Conclave. Ma, proprio perche’ nate nella pancia del potere curiale, si tratta di rese dei conti che non convincono gli episcopati del resto del mondo; anzi, aumentano le loro diffidenze. L’unico vero effetto che stanno avendo, e’ di lasciar trasparire la filiera dei potenziali sconfitti: le ’eminenze’ italiane. Comunque la si osservi, la vicenda dei ‘corvi’ e quella dello Ior, col contorno di veleni che le correda, offrono un’immagine devastante della Chiesa cattolica peninsulare. I vescovi, il segretario di Stato, i cospiratori che cercano di scaricare tutte le colpe su Bertone: sono altrettante vittime di una manovra nella quale prevale l’intrigo e si confondono le responsabilita’.
Il Vaticano viene riportato a una dimensione terrena, anzi terragna e profana, nella quale rischia di non salvarsi nessuno. Il silenzio degli episcopati non italiani e’ quello di chi si e’ rassegnato a osservare a distanza di sicurezza un’involuzione che non prevede lieto fine; e che verra’ fatta pesare quando si trattera’ di eleggere il successore di Benedetto XVI".

Sempre sul CORRIERE DELLA SERA Fiorenza Sarzanini scrive di flussi finanziari transitati su conti correnti dello Ior e poi finiti su altri conti aperti presso banche italiane ed estere. "Depositi intestati a preti e suore che sarebbero stati utilizzati per ‘ripulire’ il denaro o quantomeno per occultarne la provenienza. Mentre non sono ancora sopite le polemiche per la destituzione del presidente Ettore Gotti Tedeschi, c’e’ un’altra vicenda che rischia di aizzare lo scontro interno al Vaticano. E di far emergere un nuovo scandalo sulla gestione dell’Istituto delle Opere Religiose. Perche’ sono almeno una decina le segnalazioni di operazioni sospette già analizzate dall’Uif, l’Ufficio di informazione finanziaria di Bankitalia e poi trasmesse alla magistratura e alla Guardia di Finanza per gli accertamenti di tipo penale. E tutte riguardano prelati che avrebbero accettato di fare da prestanome per passaggi di denaro con finalita’ che appaiono ancora oscure. Le varie relazioni trasmesse dagli analisti di Via Nazionale riguardano conti diversi, ma non si puo’ escludere che almeno alcune possano essere collegate tra loro e riguardare operazioni illecite per le quali era necessario un frazionamento su depositi diversi. Per questo si è deciso di riunirle in un unico filone e di svolgere accertamenti paralleli anche per stabilire eventuali connessioni tra persone diverse e soprattutto tra beneficiari diversi, almeno apparentemente. Al momento si sa che le movimentazioni che hanno generato allarme sono state segnalate da istituti di credito italiani ed esteri e soltanto la ricostruzione dei vari passaggi ha consentito di stabilire che una delle ‘tappe’ era interna alla Santa Sede".

"’Il tradimento non potra’ mai aiutare qualcuno, ne’ il Papa ne’ nessun altroà’. Norberto Rivera Carrera, primate del Messico, settant’anni anni fra una settimana, creato cardinale nel 1998 da Papa Wojtyla, arcivescovo di una delle diocesi piu’ grandi del mondo, gia’ da due giorni percorre in lungo e in largo i padiglioni di Fiera Milanocity dove si sta svolgendo il VII incontro mondiale delle famiglie. LA STAMPA lo intervista. "Eminenza, che cosa pensa del caso Vatileaks? ‘Sappiamo che quanto e’ accaduto ha causato al Papa un dolore grande e profondo.
Credo pero’ che anche che quelli che hanno scritto le lettere pubblicate si sentano male, perche’ si sono confidati con Benedetto XVI su vicende personali, su cio’ che in coscienza pensavano, e questo segreto, questa intimita’, questa comunicazione confidenziale e’ stata violata. Non si colpisce solo il Papa o la Curia, ma tutti coloro che si confidano per iscritto con il Papa’. Siete diventati piu’ timorosi nelle comunicazioni con Roma? ‘No, cio’ che e’ accaduto e’ doloroso, ma e’ un fatto isolato. Queste violazioni non rappresentano certo la normalita’. Piuttosto ci attestano ancora una volta che le persone ferite dal peccato ci sono dappertutto’. Ha colpito il coinvolgimento di una persona che appartiene alla famiglia pontificiaà ‘Si’, perche’ si supponeva essere una persona raccomandabile, nella quale si era posta una grande fiducia. E invece vediamo che e’ anche l’ambito della Chiesa non e’ estraneo alle cadute e alle debolezze umane’. I ‘corvi’ dicono di aver voluto ‘per aiutare il Papa’. Che cosa ne pensa? ‘Il tradimento, l’inganno, il giocare a nascondino, non aiutera’ mai nessuno, ne’ il Papa ne’ ad alcun Prefetto di congregazione. Credo invece che soltanto la trasparenza e la lealta’ aiutino le persone e dunque anche il Papa. Compiere questi atti, anche se si dice di essere motivati da buone intenzioni, non aiuta nessuno’. Si e’ detto che Vatileaks sia un’operazione contro il Segretario di Stato Bertone. Lo crede anche lei? ‘Non so quale sia lo scopo delle fughe di notizie. E non so se la Segreteria di Stato abbia dei problemi, non ci ho mai lavorato. Posso solo testimoniare che nelle riunioni alle quali ho partecipato, nelle quali interveniva la Segreteria di Stato, si trattava di interventi propositivi e fruttuosi’.
E’ noto che il Papa abbia stima del cardinale Bertoneà ‘Quando scegliamo un segretario cerchiamo di avere accanto a noi una persona di fiducia, con cui lavorare bene. Ci possono essere diversita’ di opinioni all’interno della Curia, e’ la pluralita’ della Chiesa. Non tutti la devono pensare allo stesso modo. Puo’ anche accadere che i metodi di lavoro di qualcuno non piacciano a qualcun altro, o che una decisione non trovi d’accordo tutti. Ma bisogna rispettare il modo di lavorare dell’altro. Se il Papa continua a volere al suo fianco il cardinale Bertone e’ perche’ ha la sua fiducia’".