Exploit dei grillini. Pdl e Pd al palo. Tosi passa al primo turno

Il "maroniano" Tosi vincente al primo turno a Verona. Boom dei grillini, Orlando in testa a Palermo. Pdl e Pd che pagano più degli altri il conto. Questa la "fotografia" dei risultati elettorali delineata dalle proiezioni Piepoli per la Rai quando è stato coperto oltre la metà del campione. Nella città veneta riconfermato il sindaco uscente leghista con il 56,9 per cento (alla colazione va il 54,1 delle preferenze). "Lavorero’ altri cinque anni. Con Maroni eravamo fiduciosi" ha commentato a caldo il primo cittadino che ha staccato di molte lunghezze il secondo classificato, Michele Bertucco (22,6), sostenuto da Pd, Sel e Idv (che prendono il 21,9). Battuta d’arresto per Luigi Castelletti, fermo al 9,3%, sostenuto da Pdl, Udc e Fli (10,9) in un testa a testa con Gianni Benciolini, del movimento Cinque Stelle, accreditato all’9,2%. 

A Palermo la sfida è interna al centrosinistra: in testa l’Idv Leoluca Orlando con il 47,3. Un risultato che si discosta molto da quello della coalizione che sostiene Orlando ferma al 18,1. Segue, con distacco, il vincitore delle primarie del centrosinistra, l’ex Idv Fabrizio Ferrandelli con il 17,5 (18,8 alla coalizione) mentre Massimo Costa e’ al 14,3% e la coalizione che lo sostiene, con Pdl e Terzo polo, raddoppia i consensi al 25,1. Parlando del risultato nel capoluogo siciliano fa autocritica il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa: "Abbiamo sbagliato i candidati, completamente" afferma in collegamento con il tg3. Secondo l’ex ministro della Difesa "la gente vuole persone affidabili e per i palermitani e’ piu’ affidabile Orlando, guarda caso un vecchio politico di razza, di Ferrandelli o di quello che avevamo noi, Costa". Se il centrodestra uscisse sconfitto dalle urne, che cosa accadra’ al governo Monti? Ci saranno ripercussioni? "Sulla vita del governo non penso. Ma sull’atteggiamento si’" replica La Russa secondo cui occorre "far capire che non possiamo dire si’ ai provvedimenti che non consideriamo giusti. Credo che il voto confermera’ questo atteggiamento, che e’ gia’ iniziato". Parla invece di un "risultato straordinario" il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro sottolineando come anche "in una situazione di grave crisi politica, un buon candidato possa riuscire ad attrarre voti non solo dalla sua area di riferimento ma anche dal resto del fronte politico. La situazione di Palermo dimostra anche come le primarie siano un buon metodo per creare consenso, ma un pessimo metodo per risolvere problemi politici che andrebbero affrontati altrove" aggiunge durante lo speciale del tg1. 

Fra le altre sfide quelle di Genova e Parma. Nel primo caso le proiezioni Piepoli danno avanti l’esponente del centrosinistra Marco Doria (Sel) con il 47,6; dopo di lui il candidato del Terzo Polo Enrico Musso con il 15,9 e il grillino Paolo Putti con il 13,7. Per quanto riguarda invece le coalizioni, dopo quella di centrosinistra (48,1) si piazzano proprio i grillini (16,8) e a seguire i centristi (11,9). A Parma si confermerebbe, per ora, un secondo turno con protagonista il Movimento 5 stelle. Nella citta’ emiliana il candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli sarebbe avanti con il 39,1, seguito dal grillino Federico Pizzarotti con il 19.
Segue Elvio Ubaldi (Udc) con 16,7. Alle rispettive coalizioni va il 43,4, il 19,5 e il 14. Il Pdl precipita al 4,6. "Gli ultimi aggiornamenti sui nostri candidati a Genova, Palermo, Parma e Verona: ci vediamo in Parlamento" ha commentato il comico genovese su twitter.

Battuta d’arresto per il Pdl dunque. Il partito "non sottovaluta alcuni dati, peraltro previsti, in particolare in alcune grandi citta’. Detto questo, pero’, il Pdl respinge un’analisi centrata solo su pochissime realta’, a fronte di un quadro assai piu’ vasto, molto frammentato, tuttora in evoluzione, e che al momento non vede alcun vincitore tra i partiti tradizionali" hanno sottolineato da Via dell’Umilta’ affidandosi a una nota diffusa nel tardo pomeriggio e replicando anche a chi parlava di una sconfitta. "Allo stato, sui 26 comuni capoluogo, la nostra proiezione prevede tre vittorie nostre al primo turno, quattro della sinistra, una della Lega, e 18 ballottaggi con 13 nostri candidati pienamente in corsa" ha sottolineato ancora il partito di Alfano. Piu’ tardi il segretario, in una conferenza stampa, e’ stato piu’ esplicito: "Registriamo la sconfitta, ma stiamo li’ a combattere fino al ballottaggio, siamo in campo e ancora presenti".

IL PD: A NOI VA BENE – In campo anche il segretario democrat Pierluigi Bersani, secondo cui "non e’ vero" che alle elezioni "hanno perso tutti", il centrosinistra e il Pd sono "avanti" nella maggior parte dei comuni e "se ci danno un risultato cosi’ ogni settimana per noi va bene". 

Fra i primi a commentare i risultati delle elezioni, cosi’ come si profilano dalle proiezioni, il leader di Sel Nichi Vendola che, ospite dello speciale su La7, ha attaccato proprio Beppe Grillo: "Adotta la diffamazione e la calunnia come stile comunicativo" e "fa semplificazione rozza con cui costruire un rapporto con la pancia dell’elettorato". "Grande rispetto" invece, ha espresso per il Movimento 5 Stelle che "ha buona capacita’ di radicamento sul territorio. Mentre si sfalda il potere del centrodestra, tracolla la Lega e il Pdl e’ allo sbando, il centrosinistra non e’ percepito come alternativa del centrodestra" e’ l’analisi di Vendola. 

Da queste elezioni viene "un segnale di incoraggiamento. Dobbiamo andare avanti, oltre l’Udc e ricostruire una casa dei moderati" e’ invece il bilancio tracciato dal segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa al tg1. Massimo D’Alema ha sottolineato invece con "preoccupazione" il calo nella partecipazione al voto. "Il Pdl crolla. Il Pd si appresta ad avere la stragrande maggior dei sindaci" tra le citta’ capoluogo chiamate al voto", dice l’ex vicepremier che vede "una prospettiva politica abbastanza chiara: non c’e’ nessuna prospettiva di governo se non intorno al Pd", cui spetta di "cercare di creare la coalizione di moderati e progressisti di cui parla Bersani".

Continua dunque lo spoglio nei quasi mille comuni chiamati a rinnovare i sindaci e i consigli municipali. L’affluenza nazionale e’ stata del 66,88, mentre nella consultazione precedente era stata del 73,74. Ieri, nel primo giorno di consultazione, si e’ recato alla urne il 49,66% con una partecipazione in forte calo un po’ in tutta Italia (-5,8 in media). Particolarmente bassa in alcune "regioni rosse": -8,53 per cento in Emilia-Romagna, -9,80 in Toscana, -9,05 in Umbria. Sensibile riduzione dei votanti anche nel Lazio (-7,26 per cento). Stessa sorte anche al Nord: il tasso di astensionismo e’ alto in Lombardia (-6,85), Veneto (-6,25), Piemonte (-4,8).