Vendola: Antipolitica, onda melmosa e salto indietro

"A settembre convochiamo gli Stati generali del futuro e riconsegnamo un messaggio di nuova prospettiva": così il governatore della Puglia Nichi Vendola all’Unità oggi, in un’intervista in cui parla della "crisi che c’è in Italia e in Europa", da analizzare per "capire dove si forma l’onda melmosa dell’antipolitica", e invoca "una coalizione di centrosinistra che sia una grande alleanza fra politica e nuove generazioni".

Sul punto specifico dei finanziamenti pubblici ai partiti che agita il dibattito di questi giorni, Vendola dichiara che "si dovrebbe stabilire un tetto massimo di spesa per le campagne elettorali, si deve procedere subito con una legge sulla trasparenza dei bilanci, che devono dimagrire e si deve tornare a un regime di sobrietà. Ma quando abbiamo fatto tutto questo rischiamo di aver operato in superficie se la politica non si riappropria di un suo punto di vista autonomo su modello di sviluppo, crescita, etica, organizzazione dei beni pubblici".

I partiti, afferma Vendola, "devono ricominciare ad affermare un proprio punto di vista autonomo, ripartendo dal concetto di bene comune e abbandonando questo asservimento alle lobby e ai gruppi di potere". Quanto agli episodi di corruzione che continuano a esplodere nel panorama politico, Vendola – lui stesso coinvolto nelle inchiesta sulla sanità pugliese – osserva, "La domanda che bisogna porsi è come mai vent’anni dopo tangentopoli siamo allo stesso punto?". Per il governatore "se nella politica c’è chi è corrotto vuol dire che nella società c’è chi corrompe ed aver fatto della politica l’unico imputato vuol dire non voler capire quanto profondo sia il guasto. Ci sono pezzi del sistema d’impresa, delle corporazioni, della burocrazia che hanno assediato la politica per interessi privati e non collettivi".

Oltre a dare ricette su come i partiti dovrebbero rinnovarsi per evitare i precipizi dettati della crisi ("con la globalizzazione la politica si è fatta paurosamente debole e la finanza paurosamente forte, mentre le destre hanno costruito il circolo del loro consenso"), Vendola dichiara che "l’antipolitica non è l’antidoto alla cattiva politica, è la sua variante più pericolosa… Per questo serve un’alternativa forte di buona politica che metta insieme il valore della democrazia e la centralità di una giustizia sociale".