La crescita italiana nuovamente minacciata dallo spread, il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi: ieri è tornato per la prima volta in due mesi sopra i 400 punti base (ha toccato quota 404), fra paure di un effetto contagio da Madrid e timori per le aste di questa settimana. In quindici giorni, lo spread è salito di 130 punti. Il premier Mario Monti: scontiamo le difficoltà della Spagna, ma se la prende anche con Emma Marcegaglia: la colpa è anche degli attacchi di Confindustria. "Di fronte alla tempesta di Pasqua sui mercati finanziari – spiega LA STAMPA – Mario Monti ha scelto di ostentare calma; ma trapela una forte irritazione verso Emma Marcegaglia. La novità importante è che entro la settimana il presidente del consiglio incontrerà i leader dei tre partiti che lo appoggiano, allo scopo di accelerare al massimo le prossime tappe dell’azione di governo. Seppure in parte prevista, la tempesta pasquale si è rivelata di intensità inattesa. E’ facile agitare i mercati finanziari in giorni in cui l’attività è ridotta; ma se l’inquietudine riuscira’ a persistere, potrebbe allargarsi in una nuova ondata di sfiducia contro l’euro. I prossimi giorni sono cruciali per evitare che l’intero pianeta torni a temere per l’Europa, come nell’autunno scorso (à)". Per Palazzo Chigi il rialzo dello spread non dipende comunque dall’Italia. Scrive il SOLE 24 ORE: "Era ancora in Egitto quando Piazza Affari chiudeva con un tonfo, indossando la maglia nera delle Borse europee, e lo spread risaliva a livelli allarmanti, 400 punti sui Bund. Una giornata di quelle che ricordano lo scorso autunno ma su cui Mario Monti non fa commenti ufficiali. Solo mentre sta per ripartire per Roma, da Palazzo Chigi fanno sapere qual e’ il pensiero del premier su quell’impennata in su del differenziale sui titoli tedeschi e l’impennata in giu’ della Borsa. ‘Monitoriamo la situazione ma niente allarmismi’, e’ questo il primo messaggio che arriva da ambienti vicini al presidente del Consiglio che spiegano anche le cause di quei dati negativi. ‘Si tratta di cause esogene’, cioe’ fattori esterni alla situazione italiana che niente hanno a che fare con le ultime vicende sulla riforma del lavoro e le critiche della stampa internazionale. Ma la notizia piu’ importante e’ che per il momento sono escluse nuove manovre: ‘E’ prematuro parlare di misure d’emergenza’, e’ stato il segnale piu’ forte arrivato dai piu’ stretti collaboratori del premier. Dalla nota ufficiosa di Palazzo Chigi arrivano quindi due notizie: che le cause sono esterne alla situazione italiana e che non ci saranno misure correttive d’emergenza, come pure di tanto in tanto appare su qualche giornale".
"Stiamo pagando di rimbalzo la crisi spagnola" avrebbe detto Monti secondo quanto riportato dal CORRIERE DELLA SERA. Parole che hanno suscitato l’immediata replica di Madrid. "Ieri, nel mezzo della plumbea giornata finanziaria, e’ stato il governatore della Banca centrale di Madrid, Miguel Angel Fernandez Ordonez, a puntare il dito contro Roma. ‘Purtroppo ú ha detto ú, la retromarcia sulla riforma del lavoro in Italia sta creando enorme ansia’.
Ordonez – riporta sempre il CORRIERE – ha sottolineato gli sforzi del regno verso l’obiettivo del deficit 2012 al 5,3 per cento. In neanche 4 mesi di vita il nuovo governo e’ gia’ alla terza manovra per un totale che viaggia sui 40 miliardi tra risparmi e nuove tasse. Ieri l’annuncio della terza tranche di tagli: dieci miliardi in meno a sanita’ e istruzione. Punzecchiando l’Italia il governatore della banca centrale iberica, Ordonez non ha potuto evitare di ammettere i guai interni: ‘Se la crisi continuera’ a colpire, le banche spagnole potrebbero aver bisogno di ulteriore liquidita’.
Sarebbe il fallimento della neonata riforma del sistema finanziario varata proprio per mettere in sicurezza gli istituti di credito (à.)". E l’acuirsi della crisi sui titoli di Stato ha riportato l’attenzione su un aspetto strettamente connesso agli acquisti di bond governativi: l’utilizzo dei ricchi fondi della Bce, assegnati con le due aste di dicembre e di fine febbraio. "Due – spiega la REPUBBLICA – i target ufficialmente dichiarati dalle banche: il sostegno ai titoli di Stato e una maggiore propensione alla concessione del credito. Proprio questo secondo aspetto – i finanziamenti alle imprese – sara’ al centro di un incontro che il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha promosso per la settimana prossima. Il responsabile del dicastero infatti ha convocato l´Abi e le principali associazioni di categoria, per fare il punto sulle misure per la crescita economica e sui modi per affrontare le problematiche relative all´accesso al credito. Gia’ ieri Passera si è incontrato con il presidente dell´Abi, Giuseppe Mussari, e nei giorni scorsi aveva avuto diversi incontri tecnici. Del resto, secondo i dati resi noti proprio ieri dall´osservatorio del Crif, che raccoglie i dati su oltre 8 milioni di posizioni creditizie di utenti business, nel mese di marzo c’è stata una timida crescita delle richieste di finanziamenti da parte delle imprese italiane".
