Lavoro. E ora il governo spera nell’ok prima dell’estate

Il governo ora spera in una volata prima dell’estate per l’ok al disegno di legge di riforma del Lavoro ieri vagliato dal Quirinale. Il testo di 70 articoli su cui si è registrata la condivisone dei segretari dei tre partiti che appoggiano il governo Monti, Alfano, Bersani e Casini, verrà assegnato alla commissione Lavoro di Palazzo Madama già martedì 10 aprile. "Esame in commissione da chiudere prima che termini il mese, passaggio all’aula dal 15 maggio per poi affrontare con la dovuta calma il passaggio alla Camera. Se poi sara’ necessario un altro voto di fiducia, Monti non lo vuole anticipare" scrive Dino Martirano a pagina 2 del CORRIERE DELLA SERA. Il nodo cruciale su cui si è giunti ad un testo condiviso e’ quello dell’articolo 18 anche grazie alla ‘moral suasion’ del presidente della Repubblica "che ha giocato in maniera riservata soprattutto sul lato del governo – annota Francesco Bei a pagina 7 di REPUBBLICA – spingendo il premier e il ministro del lavoro asd abbandonare il mito dell’intangibilita’ della riforma". "I licenziamenti illegittimi – spiega Enrico Marro a pagina 8 del CORRIERE DELLA SERA – non saranno piu’ puniti con il reintegro (tranne quelli discriminatori dove non cambia nulla), ma il giudice decidera’ tra indennizzo e reintegro. E sui licenziamenti economici che non siano manifestamente insussistenti e non rientrino in altre categorie (disciplinari o discriminatori) ci sara’ solo l’indennizzo. Nell’ultimo tira e molla il Pd ha ottenuto la possibilita’ del reintegro qualora per il giudice il motivo economico sia manifestamente insussistente". Un ritocco che non piace agli imprenditori. "La Confindustria ha reagito in maniera stizzita, pur sapendo che nella versione precedente c´era pure il rischio di incorrere nel giudizio di incostituzionalita’ da parte della Consulta – scrive Roberto Mania a pagina 4 di REPUBBLICA (à). Nella notte tra martedi’ e mercoledi’ Monti e’ stato molto chiaro nel corso di una telefonata burrascosa con il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia: ‘Devo cambiare perche’ altrimenti il Pd non regge’. Il nervosismo sul versante sociale ieri e’ stato almeno pari a quello dei mercati. Che non hanno affatto risentito del varo della riforma del mercato del lavoro. Nel giorno in cui la Banca centrale europea (Bce) ha lasciato inalterati all´1 per cento i tassi nell´euro zona, le Borse europee hanno chiuso tutte in negativo ( – 2,42 per cento Milano) per colpa del nuovo allarme-Spagna. Lo spread, cosi’, e’ tornato a salire a 358 punti base con il rendimento dei Btp decennali al 5,37 per cento. ‘Il risanamento non e’ concluso’, ha avvertito il presidente della Bce, Mario Draghi, dal quale e’ arrivato un implicito, ma significativo, appoggio alla riforma del nostro ministro del Lavoro, Elsa Fornero: ‘La flessibilita’ e la competitivita’ del mercato del lavoro – ha detto – sono cruciali per il funzionamento dell´area euro’". In Cgil aspettano invece di leggere il testo ma ‘il commento che si raccoglie in Corso Italia – scrive Salvatore Cannavo’ a pagina 8 del FATTO QUOTIDIANO – e’ che le modifiche illustrate dal governo sono quello che chiedeva la Cgil. Tanto che si ipotizza di sospendere, non revocare, lo sciopero generale". Soddisfatta la Cisl "perche’ la questione che piu’ ci preoccupava, la tutela nei licenziamenti economici fraudolenti, si e’ risolta proprio come abbiamo auspicato – dice Raffaele Bonanni intervistato a pagina 7 del SOLE 24 ORE da Giorgio Pogliotti – . Il giudice potra’ stabilire il reintegro nei casi in cui e’ manifesta l’insussistenza di motivazioni economiche. Ma solo se si andra’ in giudizio, visto che e’ stato adottato il modello tedesco, da noi fortemente sostenuto, con il ricorso alla conciliazione obbligatoria. In Germania viene coinvolto il consiglio di fabbrica, da noi il sindacato, per tentare una soluzione extragiudiziaria. Solo in assenza di un’intesa si va dal giudice che non deve partire da zero, ma si avvale del lavoro istruttorio fatto in sede di conciliazione, con un rito abbreviato".