Martina, la favola dietro un click

Martina Dalla Riva – www.martinadallariva.it – è nata a Oristano e inizia ad avvicinarsi al mondo della fotografia all’età di 9 anni, quando le regalarono la prima macchina fotografica. "Era un gran divertimento guardare attraverso il mirino e, CLICK, immortalare qualsiasi momento della giornata (anche se finivo per decapitare il povero sfortunato di turno). Scoprì la mia vera passione per la fotografia all’età di 15 anni, finchè non decisi di acquistare una Nikon D3000 per dar libero sfogo, in modo più gratificante, alla mia passione. A oggi non mi ritengo una fotografa completa, perchè credo che nella fotografia tutto sia in continuo cambiamento. Credo che ci sia sempre da scoprire, sperimentare e imparare. Bisogna soprattutto mettersi in gioco e puntare al miglior risultato possibile". Martina per gli italiani scattare foto è diventata una mania… ma pochi sono quelli che riescono a trasformare un clic in qualcosa di emozionante. Svelaci le tappe del tuo successo

Da Oristano a Firenze che cosa è cambiato?
Sicuramente il mare! Scherzi a parte, mi sembra di essere approdata in un altro mondo. Adoro la mescolanza di etnie che si hanno qui Firenze e sicuramente dal punto di vista artistico è una città che riesce a trasmetterti tanto; è un vero e proprio museo a cielo aperto ed è difficile non sentirsi un pò artisti in una città del genere! Oristano invece è una piccola città, di quelle dove ogni giorno s’incontrano sempre le stesse facce e non si hanno grandi possibilità di confrontarsi con persone e mentalità diverse dalla propria. Inoltre dal punto di vista lavorativo-artistico, non offre molto; per inseguire il mio sogno di diventare fotografa sono dovuta venire a Firenze, dove sicuramente si hanno molte più occasioni e probabilità di poter fare esperienza e realizzarsi in questo campo. Ma nonostante questo, torno sempre più che volentieri nella mia bella città d’origine.

Quanto incide nella fotografia una buona anima?
Credo sia una parte fondamentale. Hai presente quando vedi un quadro, una foto, o una qualsiasi altra forma d’arte e dici: “Si, quella l’ha prodotta (tizio), si riconosce il suo stile.” Ecco, ciò che scaturisce dal profondo dell’autore viene trasmesso alle proprie opere in modo che l’anima e la personalità, in questo caso del fotografo, riescano a trasparire da qualunque scatto. Bisogna mettere sempre della passione e un pò di se stessi in ciò che si fa, altrimenti se lasciamo fare solo alla tecnica, come possiamo comunicare ed emozionare l’osservatore?

Il talento è la via che permette di arrivare a fare ciò che si sente o serve pure altro?
Sicuramente di questi tempi serve anche un gran… una gran fortuna! Il talento è necessario, almeno un pizzico che poi può essere affinato con l’esperienza, ma se si vuole arrivare a fare ciò che si desidera, una buona dose di determinazione, intraprendenza e passione sono gli ingredienti fondamentali.

La perfezione per Martina?
Il concetto di perfezione è relativo, a meno che non si parli del famoso cerchio di Giotto e li siamo tutti d’accordo. Secondo me bisognerebbe tendere alla perfezione in tutto ciò che si fa, in modo da non accontentarsi ed essere sempre spinti a fare meglio, per ottenere così i migliori risultati possibili.

Il tuo uomo ideale?
Un tempo lo immaginavo come i principi della Disney, un eroe romantico e dolce. Ora non ho un vero e proprio principe al mio fianco, ma non potrei essere più felice di così.

Più artista o rivoluzionaria?
Direi entrambi. Artista perchè mi piace sperimentare con la creatività e la fantasia; ho sempre mille idee per la testa che non riesco quasi mai a mettere in pratica perchè passo con facilità da un’idea ad un’altra, dimenticandomi però della precedente! Rivoluzionaria perchè mi piacerebbe contribuire sia come persona, che attraverso la fotografia, al poter dare una svolta alla nostra società.

Abbiamo scoperto sulla tua pagina che ami anche fotografare la quotidianità… che paese osservi da dietro l’obiettivo?
Credo che la quotidianità sia uno degli aspetti più affascinanti della fotografia. Sai tutte quelle piccole cose che, presi dai mille impegni, nessuno nota o a cui non si da molta importanza? È ciò che provo a fotografare per cercare così di stupire l’osservatore. Per natura sono una persona molto allegra e positiva, perciò spesso vedo attraverso il mirino il mio mondo utopico, fatto di serenità, giustizia e fratellanza. Per quanto possibile cerco sempre di vedere del buono e del bello in tutto, anche se, per certi versi, la realtà della società odierna non rispecchia proprio queste caratteristiche.

Italia, incubo bancarotta. Cosa ci salverà?
Un miracolo?! Mah, un risveglio di coscienza da parte del popolo non sarebbe male. Ci sono troppe parole sulla bocca di tutti e pochi fatti.

Non vorremmo apparire troppo superficiali ma confessiamo che le curve in una donna garbano… perché allora le modelle sono spesso anoressiche?
L’anoressia è una malattia da non sottovalutare, solitamente causata da traumi psicologici e a problematiche di tipo affettivo. Poi il fatto che l’idea sociale sia quella di apparire, incide notevolmente sull’andamento della salute di alcune modelle, soprattutto quelle alle prime armi.
Veniamo costantemente bombardati da immagini di ragazze magre ed atletiche, da slogan pubblicitari che incitano a dimagrire per sentirsi ed essere più belle; ma chi l’ha detto che “magro è bello”? Come si può diminuire il tasso di anoressia se si fa così tanta pressione per qualche chiletto in più? Non dico che si debba mangiare a quattro ganasce, ma sicuramente preferisco un bel piattone di carbonara ad una misera insalatina! Ricordiamoci che Marilyn Monroe, una delle donne più belle che siano esistite, portava la 46, non la 38!

Sui media va di moda il nudo, l’erotismo… ma è sempre solo arte?
Purtroppo no. Soprattutto in televisione il corpo viene letteralmente usato per attirare l’attenzione, fare aumentare l’audience o vendere un prodotto. Secondo me è una vergogna e un umiliazione, soprattutto per noi donne “comuni”, che ormai siamo considerate un semplice oggetto. Possibile che le uniche persone proposte dai media siano donnine che sfoggiano tutto tranne che l’intelligenza? Mah, effettivamente come si potrebbe scontentare il pubblico maschile, che non vede l’ora di accender la tv e vedere in primo piano le bellocce di turno? Ci si lamenta tanto della superficialità, ma poi sono tutti pronti a guardare a bocca aperta donne del genere.
La critica non la faccio solo agli uomini per il loro pensare con l‘ “amico Friz dei piani bassi”, ma anche alle donne che con la loro completa stupidità provano piacere a ricevere complimenti scadenti per esser state, un’altra volta, delle eccellenti “cagne” sotto gli occhi di tutti; oppure provano piacere ad emulare le donnine che ci vengon proposte. Che non ci s’improvvisi santi poi, negando i propri veri interessi. Oggi del nudo artistico è rimasto ben poco; c’è una sottile linea che separa l’arte dalla volgarità e sempre più spesso questo confine viene superato. La cosa peggiore è che si è talmente abituati a certe immagini, che queste non fanno quasi più effetto. La volgarità è entrata, o meglio, la si è lasciata entrare nell’idea comune di normalità e non si riconosce più l’arte vera e propria.

Chi è un bravo fotografo secondo te?
Robert Doisneau. Mi piace il fatto che volesse cercare di mostrare il mondo così come lo immaginava, per provare che in qualche modo quel mondo poteva davvero esistere.

Le modelle sono sempre le più belle?
Diciamo che rispecchiano l’idea comune della bellezza, ma io sono sempre stata dell’idea che la bellezza sia prevalentemente soggettiva, perchè ognuno di noi ha il proprio modo di vedere e giudicare una persona. Perciò no, non sono sempre le più belle, ma è ciò che ci vogliono far credere.

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