Crisi, Cgia: in Veneto troppi suicidi di piccoli imprenditori

Dal 2009 ad oggi, nel Veneto sono stati 50 i piccoli imprenditori che a causa della crisi si sono tolti la vita. "Dopo l’ennesimo suicidio di un piccolo artigiano veneziano per mancanza di liquidità, è giunto il momento che le banche non lascino più nessuno da solo. Dopo gli ingenti aiuti dati dalla Bce ai nostri istituti di credito è bene che questi soldi vengano prestati all’economia reale, ovvero alle famiglie e alle imprese". Sono queste le prime dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, dopo il caso di Ivano Polita, artigiano di Noventa di Piave, che ha deciso di togliersi la vita per mancanza di liquidita’. "Questo gesto estremo – prosegue Bortolussi – va ad aggiungersi alla cinquantina di casi che si sono verificati nel Veneto negli ultimi 3 anni di crisi economica. E’ giunto il momento che le parti sociali, la politica e tutti i soggetti attivi facciano quadrato e affrontino con determinazione questo dramma sociale". Sicuramente, sottolineano dalla Cgia, qualcosa si è rotto. "Quando famiglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto – prosegue Bortolussi -, non c’e’ piu’ nessuna distinzione di ruoli. Piccoli imprenditori e i loro lavoratori dipendenti sono la stessa cosa: il dramma e le difficolta’ degli uni e’ condiviso anche dagli altri. Per questo di fronte al gesto estremo di molti piccoli imprenditori mi balza agli occhi una cosa. Il lavoro e’ vissuto come un valore in grado di garantire il benessere proprio e quello dei collaboratori. Quando questa certezza viene a mancare, il rischio che l’impalcatura sociale su cui abbiamo costruito la nostra fortuna ci cada addosso, porta molte persone a compiere quel gesto estremo". Oltre all’analisi di questo triste fenomeno, la Cgia dà anche un consiglio a chi si trova in serie difficoltà economica. "Oltre a ridefinire il ruolo e le funzioni delle banche, mi permetto di consigliare a chi si trova in difficoltà di rivolgersi anche presso le associazioni degli artigiani, degli industriali o dei commercianti. Con i loro sportelli sono presenti diffusamente su tutto il territorio e sono in grado di intercettare i problemi e trovare le soluzioni più adatte per risolverli. Con i loro organismi del credito sono nelle condizioni di dare una mano a chiunque si trovi in difficoltà. Sono un’ancora di salvataggio per tutti coloro che da imprenditori e padri di famiglia, si trovano ogni giorno a dover affrontare le difficoltà rese più aspre dalla crisi che interessa il nostro Paese".