TAV VENEZIA – TRIESTE WWF: chiede al Governo di risolvere il conflitto di interessi

C’è una vistosa anomalia nell’annosa vicenda della linea TAV tra Venezia e Trieste. Infatti, l’architetto Bortolo Mainardi è nello stesso tempo controllore e controllato: membro della Commissione VIA per conto del Ministero dell’ambiente che dovrebbe valutare l’impatto ambientale del progetto, spezzettato in quattro tronconi, e nel contempo Commissario straordinario alla realizzazione dell’opera per conto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Lo segnala il WWF in una lettera inviata al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e al ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera.

Mainardi è stato infatti nominato nel 2011, dopo un lungo pressing da parte dei presidenti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia sull’allora ministro per le infrastrutture, Altero Matteoli, “Commissario Straordinario per l’Asse Ferroviario Venezia – Trieste”. E’ sfuggita però, al ministro, agli autorevoli sponsor della nomina e – pare – allo stesso Mainardi, l’incongruenza di tale ruolo con l’altro ricoperto contemporaneamente dall’architetto. Lo stesso Mainardi, infatti, da alcuni anni fa parte della Commissione ministeriale VIA (Valutazione dell’Impatto Ambientale), essendovi stato nominato dall’allora ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo.
E’ evidente il conflitto di interessi che il doppio ruolo, affidato alla stessa persona, implica.
Mainardi infatti, in quanto Commissario per l’Asse Ferroviario in questione, è a tutti gli effetti il rappresentante dell’amministrazione procedente (cioè il Ministero delle infrastrutture per il tramite di RFI) interessata alla realizzazione delle opere incluse nei progetti dell’Asse in questione.
Si tratta, com’è noto, delle quattro (!) tratte in cui è stata suddivisa la linea TAV Venezia-Trieste. Un’opera ciclopica, il cui costo complessivo – ha dichiarato proprio Mainardi – si stima pari a 7,4 miliardi di Euro. Un’opera la cui realizzazione l’architetto cerca di accelerare, con frequenti esternazioni sui media e sollecitando le amministrazioni regionali e comunali, venete e friulgiuliane, interessate dal tracciato. I progetti delle quattro tratte della TAV Venezia – Trieste, presentati nel dicembre 2010 da RFI, devono però superare lo scoglio della VIA, in cui è decisivo il ruolo (che dovrebbe essere prettamente tecnico) dell’apposita Commissione ministeriale. Della quale, come detto, fa parte di nuovo l’arch. Mainardi, che si trova così a dover giudicare sulla compatibilità ambientale di un’opera da lui stesso propugnata. Appare strano che non esista una norma che vieti di ricoprire due incarichi tra di loro inconciliabili. Laddove così fosse chiediamo che si proceda al più presto a ripristinare la piena legalità. Nel caso invece dovesse sussistere un simile vuoto, obiettive valutazioni di opportunità, la necessità di assicurare la piena terzietà dei procedimenti all’interno della Commissione e di non creare pericolosi precedenti rendono urgente che venga prevista l’incompatibilità tra la carica di membro della Commissione e la posizione di soggetto proponente di progetti sottoposti a VIA.. “Sorprende – scrivono il presidente del WWF Italia Stefano Leoni, il presidente del WWF Veneto Walter Miotto e il presidente del WWF Friuli Venezia Giulia, Roberto Pizzutti – che lo stesso architetto Mainardi non abbia colto da sé tale incompatibilità, rinunciando spontaneamente … ad uno dei due incarichi citati.” I rappresentanti del WWF chiedono perciò al ministro per le infrastrutture, Corrado Passera, e a quello dell’ambiente, Corrado Clini, di rimuovere Mainardi da uno degli incarichi affidatigli. “Un governo “tecnico“ e attento alla correttezza e legalità delle procedure, come pare essere quello presieduto da Mario Monti – conclude Leoni – dovrebbe eliminare quanto prima le anomalie ereditate dai Governi che lo hanno preceduto“.