Monti: Da Ue ok a misure italiane. Ora patto per riforme economiche

Sì alla Serbia nell’Unione europea, sostegno al consiglio nazionale sirano e impegno per la soluzione della vicenda dei due Marò. Sono questi i temi di politica estera affrontati dal premier Mario Monti nella conferenza stampa dopo il Consiglio europeo. Durante il summit largo spazio anche ai temi economici, con l’apprezzamento dell’Ue per la politica adottata dall’Italia. L’Europa, ha poi spiegato il professore, si avvia a definire un "Economic compact", un patto per le riforme economiche. 

Il Consiglio europeo ha "deciso di accogliere la Serbia come paese candidato all’Unione europea. Questo rafforza il percorso europeo della Serbia e dà stabilità all’intera regione balcanica. Da parte dell’Italia c’è stato un grande impegno per un giusto riconoscimento alla Serbia per gli sforzi che sono stati compiuti. L’8 marzo sarò a Belgrado per prendere parte a un vertice bilaterale" ha detto il professore. 

Quanto alla Siria ha parlato di "pressioni sul regime" e di "sostegno al Consiglio nazionale siriano". E ha aggiunto: "I responsabili delle violenze contro i cittadini siriani saranno chiamati a rispondere".

"Siamo impegnati sul tema dei due maro’ che in India attendono una soluzione del loro caso" ha poi assicurato Monti spiegando di averne parlato sia con l’alto rappresentante Catherine Ashton sia con alcuni stati membri. "Avevamo interessato anche gli Stati Uniti – ha aggiunto -. Il governo segue ora per ora, con la presenza del sottosegretario De Mistura". Monti ha poi spiegato di aver telefonato questa mattina a Michele Girone, padre di Salvatore, e Franca latorre, sorella di Massimiliano "per assicurarli sulla priorita’" data dall’esecutiva al caso.

Passando ai temi economici il presidente del Consiglio ha spiegato: "Trovata l’intesa che si e’ tradotta in 25 firme sul fiscal compact oggi l’Europa si avvia a definire un ‘Economic compact’, un patto per le riforme economiche che andranno a beneficio dei cittadini europei. Ci sono piu’ obiettivi precisi, strategie e indicazioni di date. Oggi si e’ dato il via ad un’agenda concreta con impegni precisi".

NO ACCORDI BILATERALI CON SVIZZERA – "Stiamo aspettando l’esame della Commissione europea" sugli accordi con la Svizzera per seguire "un’impostazione comunitaria" ha detto ancora sottolineando che l’Italia in questo momento "non ha intenzione di fare accordi bilaterali".

ITALIA STA FACENDO BENE – Quanto all’Italia dall’Ue non e’ mancato l’"apprezzamento per la riduzione" dello spread e "soprattutto per quello che stiamo facendo sul piano della politica economica". In generale "molti hanno messo in relazione gli avanzamenti fatti dall’Italia con i miglioramenti complessivi nell’Eurozona".
Finora, ha aggiunto, "la situazione finanziaria ha permeato di se’ ogni discussione". Ci sono stati "apprezzamenti per i piani italiani in politica interna". "Nelle conclusioni – ha spiegato – troverete un maggior rilievo dato alla fiscalita’", sia come indirizzo, che "corrisponde al nostro intento di ridurre la fiscalita’ al costo del lavoro" per spostarlo alla proprieta’, sia per accrescere il ruolo dell’Ue nella lotta a evasione fiscale.

Quindi il riferimento al pacchetto di liberalizzazioni che ieri e’ stato votato dal Senato: "Riguarda in grandissima parte i servizi, dalla distribuzione del gas ai servizi bancari e le libere professioni. I mercati dei servizi devono essere mossi per essere piu’ attivi ed efficienti" ha sottolineato. Il governo si e’ riservato di "agire con un maxiemendamento finale" percio’ bisogna guardare "al testo finale". Dopo "migliaia di emendamenti, giornate e serate dedicate con grande impegno al Senato", ha spiegato, si e’ verificato che "inevitabilmente ogni giorno la notizia e’ stata correttamente riportata" dai giornali. "Via via – ha ricordato – che le varie lobby, un termine neutrale, si sono attivate anche in piazza, e comunque con pressioni sul Parlamento, la notizia per venti giorni e’ stata ‘arretramento’, ‘annacquamento’, ‘diluizione’. Ma aspettate a vedere la fine. Ci siamo riservati di agire con un nostro maxiemendamento finale. Guardate al testo finale". E scendendo nel dettaglio ha rivelato: "Abbiamo impedito arretramenti sulle liberalizzazioni. Ogni parte politica ci incitava a essere piu’ duri con le categorie piu’ rappresentate dall’altra parte politica". E ancora: "C’e’ stato tutto un filone di letteratura che ci ha descritto come un governo forte con i deboli e debole con i forti, come con le banche, che non mi pare abbiano considerato morbida l’azione del governo. Anche sui taxi non c’e’ molta differenza tra l’impostazione originaria e quella finale.
Sarei stato molto preoccupato se ci fossero stati arretramenti ma – ha concluso Monti – non ci sono stati". 

Venendo a temi piu’ squisitamente politici, Monti ha ribadito che "l’orizzonte temporale" del suo governo e’ "la primavera del 2013" quando ci saranno le elezioni. "Sono interessato – ha precisato – a cio’ che avviene prima. Il dopo mi interessa per le azioni di questo governo". Insomma, ha sottolineato il premier, "non mi interesso a cosa le singole persone potranno fare in vita politica italiana". In generale "dal punto di vista delle scadenze elettorali, questo non mi pare un momento molto diverso dagli altri per l’Europa" ma e’ "un momento importante per quanto riguarda la crescita – ha aggiunto -.
Il quadro e’ liberato dalle nebbie, dai lampi, dalle nuvole e dalle precipitazioni della crisi finanziaria e quindi si puo’ guardare di piu’ alla crescita". In alcuni Paesi tuttavia, ha rimarcato il premier, le elezioni possono far venire in mente non tanto maggiore crescita ma "piu’ disciplina".