Lavoro, i dubbi dei sindacati e la deadline di Monti

Procede serrata la road map del governo sulla riforma del mercato del lavoro. Oggi le parti sociali hanno incontrato per la quarta volta il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Presente per il governo anche il viceministro Michel Martone e il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Sul tavolo gli ammortizzatori sociali. I sindacati chiedono risorse certe per finanziare quelli attuali e la Cgil ritiene ottimistica la data dell’autunno 2013, indicata dal governo, per una riforma futura del sistema di tutele. La riforma degli ammortizzatori sociali "non puo’ partire prima dell’autunno del 2013. Oggi dobbiamo gestire la crisi con gli strumenti che abbiamo". E "con i soldi che abbiamo", ha sostenuto la Fornero nel corso dell’incontro. Dal canto suo il premier Mario Monti, parlando a Piazza Affari, ha confermato che il Governo è intenzionato a concludere il lavoro entro marzo, con o senza l’accordo di sindacati e imprese. "Sia io sia il ministro Fornero – ha detto Monti – siamo molto fiduciosi che entro il termine che ci siamo dati di fine marzo potremo presentare al Parlamento un provvedimento con l’accordo delle parti sociali. Lo presenteremo comunque, speriamo di presentarlo con l’accordo delle parti sociali". Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha dichiarato che "e’ giusto sentire le parti sociali. Non abbiamo nulla in contrario che il governo vada avanti e faccia questa riforma. Penso che il termine di fine marzo sia giusto, non siamo per dire che ci vuole piu’ tempo. Tutti stiamo lavorando con senso di responsabilita’".

Il nuovo sistema, ha spiegato il ministro Fornero alle parti sociali, sara’ articolato su due pilastri a carattere universale: tutela del posto del lavoro con la cassa integrazione guadagni riportata alla sua funzione originale, ricomprendendo in questo settore credito, assicurazione e commercio sotto i 50 dipendenti; tutela con sistema assicurativo con indennita’ per disoccupazione involontaria. Si tratterebbe di un’unica indennita’ di disoccupazione che sostituisca la disoccupazione ordinaria, la disoccupazione con requisiti ridotti, la mobilita’ e la disoccupazione speciale. L’indennita’ di disoccupazione dovrebbe essere estesa a tutti i settori. "Vorremo valutare la possibilita’ di estendere cio’ anche al settore agricolo – ha spiegato Fornero -. Vogliamo estenderlo ai lavoratori esclusi, come gli apprendisti". La contribuzione figurativa, ha spiegato il ministro alle parti, deve essere legata non alla retribuzione "ma all’indennita’ nello spirito del metodo contributivo". Per l’indennita’ di disoccupazione sara’ previsto anche un secondo periodo limitato ai soli soggetti con famiglia e reddito al di sotto di una certa soglia. Il governo pensa poi a incentivi che favoriscano al stabilizzazione dei precari. Ovvero mirano a rendere piu’ conveniente la stabilizzazione dei lavoratori a tempo indeterminato rispetto ai contratti a termine, con un sistema di incentivi in tal senso. Anche verso quei lavoratori che hanno piu’ difficolta’ a trovare un’occupazione (per esempio gli over 50).

Non nascondono le loro perplessita’ i sindacati. E’ stata una discussione "sicuramente faticosa", "ci sono molti interrogativi". Il termine dell’autunno 2013 per la riforma degli ammortizzatori sociali "non e’ un tempo sufficiente" ha dichiarato Camusso (Cgil) dopo il tavolo con il governo. "Dire che la riforma potra’ partire nell’autunno del 2013 e’ forse troppo ottimistico perche’ non sappiamo quanto ancora dureranno gli effetti della crisi", ha spiegato. Inoltre, "se vogliamo costruire un sistema di ammortizzatori sociali universali servono le risorse". E Bonanni: la Cisl dice no all’ipotesi sul taglio dei contributi figurativi e chiede al governo di chiarire "cosa vuole fare" sugli ammortizzatori. "Quello che vogliamo capire – ha dichiarato – e’ se il Governo vuole una riforma o una controriforma. Dobbiamo dire bene agli italiani che non perderanno le tutele. Non possiamo ridurre le risorse per gli ammortizzatori anche dopo l’emergenza. Il nodo e’ che non sempre la sosta porta all’occupabilita’. Ecco perche’ e’ importante sapere quanti soldi abbiamo e che cosa vogliamo farne. Se non chiariamo questi due aspetti, le risorse disponibili e gli strumenti per trovare una nuova occupazione, tutto diventa piu’ nebuloso". Per Angeletti (Uil) e’ "incomprensibile" che il governo non metta nuove risorse per gli ammortizzatori. Infine Centrella (Ugl) che ha ribadito: "No a una riforma tanto per farla. E’ stato gia’ fissato il nuovo calendario di incontri. Prossimo appuntamento giovedi’ 23 febbraio. Si proseguira’ poi il primo marzo con al centro la flessibilita’".