Lavoro, ammortizzatori sociali al centro del quarto round

"Governo-parti sociali, atto quarto. Riparte – scrive il SOLE 24 ORE – la girandola di appuntamenti che – nei progetti dell’Esecutivo – dovrà portare alla riforma del mercato del lavoro entro fine marzo. Se gli incontri bilaterali tra il ministro Elsa Fornero e gli esponenti di sindacati e imprese ormai non si contano più, quello di oggi in via Veneto è il tavolo ‘plenario’ numero quattro allargato a tutti i principali attori in campo. Dopo apprendistato e flessibilità in entrata – esaminati la scorsa settimana, con buoni punti di convergenza tra una sponda e l’altra del tavolo – i riflettori ora si spostano su ammortizzatori sociali e servizi per l’impiego. L’obiettivo di medio periodo del governo è chiaro: procedere a un deciso restyling della cassa integrazione, limitandone durata e confini, e introdurre un sistema universale di tutele per chi perde il posto legato a doppio filo con le politiche attive (chi non accetta un nuovo impiego perde il sussidio). Un sistema a due vie che sostiene – a parità di costi – da un lato, le crisi temporanee con la cassa integrazione ordinaria rafforzata e, dall’altro, il reddito dei disoccupati con indennita’ e sussidi. Nell’immediato, ‘almeno per 18 mesi’, non ci saranno sconvolgimenti sull’attuale sistema, che ha salvato dalla disoccupazione 1,5 milioni di lavoratori (pari a 225 mila posti full-time) nel 2011, secondo le stime della Uil su dati Inps, piu’ del doppio rispetto al 2008. E per il 2012 il sindacato stima 323 mila posti a tempo pieno a ‘rischio’.

‘Il governo – ha risposto la titolare del Welfare, venerdi’ scorso, a un’interrogazione alla Camera – non intende assolutamente mettere in discussione il ricorso alla cassa integrazione guadagni, anche in deroga, per l’anno corrente, considerato l’attuale, grave, periodo di crisi occupazionale e produttiva’. E c’e’ l’impegno a garantire le risorse per fronteggiare l’emergenza: un miliardo di euro per la cassa in deroga sono stanziati dalla legge di stabilita’, senza contare i residui da cui stanno attingendo le regioni.
All’orizzonte, pero’, ci sono interventi mirati per estendere il principio assicurativo a soggetti esclusi, proprio a partire da quelli interessati dalla cassa integrazione in deroga, finanziata finora con trasferimenti a carico di Stato e Regioni (1,3 miliardi la spesa stimata per il 2012 dalla Uil). Una proposta che mette sostanzialmente d’accordo Confindustria e sindacati, ma che ha trovato resistenze da Rete Imprese Italia, l’associazione di artigiani e commercianti, che hanno potuto finora contare sulla cassa in deroga. Nell’immediato e’ poi probabile un rafforzamento del legame tra politiche attive e sussidi: tra le ipotesi al vaglio anche quella di inserire tutti i lavoratori in cassa integrazione straordinaria e mobilita’ in percorsi di riqualificazione, con un maggior coinvolgimento di agenzie per il lavoro private accanto ai centri per l’impiego".